Invito in Sardegna
Il documentario è realmente un invito a visitare la Sardegna, attraverso una rassegna dei caratteri e dei luoghi dell'isola. Infatti il dilagare del turismo come pratica diffusa ha richiamato in Sardegna sempre più numerosi curiosi, essendo del resto anche facilitate le comunicazioni con i nuovi trasporti aerei. Ed è proprio nel breve tempo di una traversata aerea che la voce fuori campo propone di sfogliare il libro delle bellezze isolane. A partire dalla storia e archeologia: i numerosi nuraghi e i bronzetti nuragici, le chiese di San Gavino a Porto Torres, di Santa Giusta nell'omonimo paese e la basilica di San Pietro di Sorres a Borutta. Un aspetto importante da evidenziare è il locale senso religioso e l'attaccamento al folklore dell'isola anche negli strati più colti della società sarda, come appare nei quadri del pittore Filippo Figari. Il patrimonio folklorico è del resto abbondantemente esibito nelle feste e manifestazioni isolane, come la cavalcata sarda, "scenografica sintesi del folklore isolano", o nelle sfilate in costume tradizionale o nelle misteriose maschere dei Mammuthones. Le favolose attrattive turistiche sono però costituite anche dalle bellezze naturali, in particolare le spiagge e il mare cristallino. Il valore turistico di queste risorse è stato sensibilmente compreso dalle autorità regionali che hanno costruito le infrastrutture adeguate al sostegno dell'attività turistica; così si realizzano strade praticabili e sorgono alberghi distinti come ad Alghero. Il turismo è penetrato anche nell'interno, dove alberghi di montagna accolgono gli appassionati della caccia, attratti dalla ricchezza della fauna e dalla fama venatoria dell'isola. Infine l'artigianato è un altro motivo di fascino, visto il suo carattere inconfondibile, come per esempio la tessitura e i motivi dei tappeti. La rassegna dei motivi che invitano a vistare la Sardegna si conclude con il significativo atterraggio dell'aeroplano.