Tre disamistade. Testimonianze della condizione umana nella Barbagia degli anni '70

La condizione sociale nei paesi della Barbagia è presentata attraverso l'esperienza diretta di tre persone che raccontano davanti alla macchina da presa alcune vicende personali che le hanno viste vittime di ingiustizie dello Stato. Peppino Marotto, da Orgosolo, racconta con dovizia di dettagli la sua storia quando dagli anni della guerra si trasforma progressivamente da porcaro a pastore, a organizzatore di scioperi, a leader sindacale, passando per periodi di carcere e confino, processi e intimidazioni. La vita di Orgosolo è segnata da difficoltà economiche e sociali aggravate da forme di repressione esasperata da parte delle forze di polizia che invadono il territorio e impongono il terrore. Certe forme di banditismo, spiega Marotto, sono imposte dalla difficili condizioni economiche in cui vive il paese. Una anziana donna lamenta i soprusi delle forze dell'ordine nei confronti della sua famiglia colpevole unicamente di essere parente del bandito latitante Giuseppe Campana di Orune. Per questo motivo marito e figli hanno trascorso dei periodi al confino. Il terzo testimone è un pastore che parla delle difficoltà di sopravvivenza con un mestiere che consente guadagni ridottissimi e impone una vita di stenti. L'intervento pubblico che potrebbe permettere un miglioramento delle condizioni di lavoro non si realizza e così per la famiglia non esistono cinema, televisione o altri svaghi.

Film in bianco e nero costruito con interviste senza commento, con primi piani dei protagonisti a cui si alternano inquadrature di campagne, paesi, pecore, pastori al lavoro.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda