Pastorizia e manufatti

L’allevamento ovino in Sardegna è una pratica antica e costituisce una delle poche attività in attivo dell’isola. Le immagini mostrano alcuni passaggi del lavoro del pastore, la mungitura e la tosatura. I laziali, nel secolo scorso, impiantarono in Sardegna i primi caseifici e incrementarono la presenza ovina. Per contrastare il potere dei caseifici, che imponevano il prezzo del latte, sorsero le prime cooperative di pastori, nel 1907 nacque a Bortigali il primo caseificio sociale. Con i finanziamenti pubblici sorsero moltissimi stabilimenti caseari. Pian piano si adeguano le condizioni di vita del pastore alla società moderna. Le migliorate condizioni hanno innalzato il rendimento. Per favorire lo sviluppo zootecnico, Stato e Regione sono intervenuti con uno sforzo finanziario imponente per rilanciare il settore. Per questo scopo è necessario intensificare la costituzione di aziende stabili e dotarle delle indispensabili strutture per una conduzione moderna dell’allevamento, abbandonando la pratica della transumanza. Si devono utilizzare, inoltre, i risultati della ricerca per risolvere i problemi e migliorare il rendimento dei pascoli, predisporre superfici foraggere complementari o sostitutive del pascolo, attuare una selezione del bestiame, produrre formaggi pregiati con standard europei, rispettando le regole sanitarie volute dall’Unione Europea. In Sardegna quasi tutta la produzione del latte è destinata alla trasformazione casearia, che avviene, per circa il 40% nei caseifici cooperativi, il restante 60% nei caseifici privati. Il pecorino romano, il più importante formaggio a pasta dura, può essere prodotto in Sardegna, nel Lazio e nella provincia di Grosseto. In Sardegna si produce il 90% del pecorino romano, quasi tutto destinato ai mercati degli stati Uniti, del Canada, in minor misura della Svizzera e della Francia. Oggi pesano gli accordi dell’Unione Europea del 94’, che regolano i rapporti commerciali mondiali e che impongono la progressiva riduzione dei sussidi alle esportazioni. Il settore, in Sardegna, deve impegnarsi maggiormente, per valorizzare al massimo la posizione di assoluta centralità che esso occupa nel sistema agro alimentare dell’isola. Per quanto riguarda l’allevamento bovino, solo una piccola parte è destinata alla produzione del latte, che viene consumato e in misura ridotta trasformato in formaggio. Il film mostra una donna che prepara su casizolu. Si è registrata grande attenzione da parte dei consumatori per i prodotti lattei di derivazione ovino caprina, per la loro genuinità e freschezza: formaggi a pasta dura o semidura, ricotta joddu e yogurt. Per la prevalenza di pascoli naturali, la Sardegna possiede le caratteristiche perché si affermi sempre di più la conduzione biologica delle aziende. E’ necessario acquisire sempre maggiori conoscenze e competenze per offrire prodotti validi e qualitativamente ineccepibili.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda