Il Parco Geominerario Storico Ambientale Della Sardegna. 2

Situazione ambientale e cenni sulla messa in sicurezza dei siti minerari. L’attività mineraria dell’ultimo secolo ha modificato in modo irrimediabile il territorio sul quale  sorgerà il Parco Geominerario, è dunque importante studiare alcuni soluzioni per la riabilitazione dei siti minirari e per la loro messa in sicurezza. Le strutture lasciate dal lavoro minerario sono numerose: impianti, silos di estrazione, laverie, depositi per esplosivi, locali per il ricovero di macchinari, attrezzi, mezzi, scuole, ospedali, abitazioni, funivie, nastri trasportatori, ferrovie.Pozzi e laverie hanno creato un enorme quantità di rifiuti, accumulati in discariche; spesso la natura riprende i suoi posti, altre volte non è possibile a causa delle sostanze nocive che gli scarti minerari rilasciano nel terreno. Soprattutto nel Sulcis Iglesiente le acque sono inquinate e non utilizzabili in quanto cariche di detriti. La devastazione del territori è causata da scavi a giorno, che lasciano enormi vuoti nella parete rocciosa, da discariche per milioni di metri cubi, bacini di decantazione dei fanghi, aree industriali abbandonate. Sarà dunque necessario mettere in sicurezza tutti i luoghi, elencati sopra, prima della costituzione ufficiale del Parco. Il filmato elenca tutti gli interventi e le modalità adeguate alla gravità della situazione attraverso cartine esplicative. Per ogni situazione sono descritte le possibile soluzione e interventi in particolare sono esaminate le seguenti strutture: gallerie, fornelli, pozzi, scavi, discariche, bacini di decantazione. La voce fuori campo sottolinea l’importanza di questo lavoro di pulizia, ma anche di rivalutazione dei luoghi inquinati attraverso la loro messa in sicurezza e la riconversione a scopo ambientalistico.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda