Una Giornata di caccia grossa a Erule

Il filmato documenta l’intera giornata di quattro squadre di caccia ad Erula. Diviso in otto parti, ognuna delle quali preceduta da un titolo, esso riprende l’arco di un’intera giornata, a partire dal raduno dei cacciatori, durante le prime ore di luce del mattino. La prima e la seconda sezione, rispettivamente intitolate La mattina a Sa Mela e La mattina a San Giuseppe, mostrano i momenti precedenti la partenza per la battuta di caccia. I dialoghi sono per lo più in lingua sarda. Come documentano i sottotitoli, appartiene alla compagnia di Sa Mela un anziano uomo di 96 anni, Antonio Marras. Il film mostra inoltre i componenti la squadra di S.Giuseppe, che dopo il raduno, raggiungono in auto una località denominata S.Vittorio, luogo in cui lasciano le macchine e, imbracciato il fucile, si avviano per le campagne. La terza e la quarta parte, dal titolo Mattina: la caccia a Sa Mela e Mattina: la caccia a San Giuseppe, documentano i momenti in cui i cacciatori, presi accordi fra loro per controllare il territorio, fanno la posta al cinghiale. È questo il momento della giornata in cui la compagnia denominata Sa Sia si unisce alla squadra di San Giuseppe. Le sequenze mostrano la scena d’uccisione di un cinghiale. Lo sparo è preceduto dall’urlo di un battitore. La quinta sezione (Pomeriggio: la caccia a Sa Mela) mostra l’avvenuta cattura, da parte dei cacciatori di Sa Mela, di due cinghiali che, trainati, vengono caricati su un piccolo trattore. Intanto, nella sesta parte (Pomeriggio: la caccia a San Giuseppe), i sottotitoli segnalano che un terzo gruppo si è aggiunto alle due compagnie di San Giuseppe e Sa Sia. Si tratta della squadra chiamata Cabrana. Le sequenze mostrano dapprima i cacciatori impegnati nella battuta, poi lo spostamento delle compagnie, i cui componenti, giunti nel luogo in cui hanno lasciato le automobili, si raccontano la giornata. Alcuni approfittano del momento di riposo per bere e mangiare. Il cinghiale, trofeo del giorno, è trasportato a spalla da due cacciatori, dopo esser stato legato ad un lungo bastone. La settima e l’ottava parte (Sera: la festa a Sa Mela e Sera: la festa a Cabrana) presentano l’allegra conclusione della giornata di caccia grossa. In un locale  con tre lunghi tavoli viene servita la cena per i cacciatori di Sa Mela. Alcune donne, dopo aver cucinato, vengono riprese dalle telecamere mentre si occupano di servire il cibo ai membri del gruppo. Questi, scattate le foto con i cinghiali, prodotto della battuta di caccia, all’imbrunire cominciano a macellare le loro carni che, sezionate, saranno assegnate ad ogni cacciatore. La musica di una fisarmonica accompagna i momenti successivi al convivio. Intanto, la cena a Cabrana viene preparata dagli stessi cacciatori: alcuni si occupano di affettare la salsiccia, altri di cucinare la pasta. I cinghiali cacciati sono in tutto tre. Quattro membri del gruppo concludono la serata simulando un processo per coloro che hanno ucciso gli animali. Tra i “condannati”, Pio Pani, uno dei migliori tiratori. La serata si conclude in allegria. La carne dei cinghiali, già macellata e divisa, è disposta su un tavolo.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda