Carrasecare. Tazenda

Le immagini in bianco e nero aprono il videoclip. Le prime inquadrature sono dedicate a un componente dei Tazenda che canta. Le successive acquisiscono un senso solo se relazionate alle parole in lingua sarda della canzone. Esse danno inizio ad una fiction, che ha per protagonista un giovane, riverso sulle gradinate di una chiesa e deciso a "lasciare la vita" perché da essa deluso. Egli ha in mano una bottiglia che scaraventa con rabbia contro un muro. A questo punto il ragazzo viene scosso con forza dai merdules, maschere tradizionali del Carnevale di Ottana. Le immagini a colori sostituiscono il bianco e nero quando Andrea Parodi comincia a cantare. L’invito è quello di ballare come se fosse Carnevale (Carrasecare), nonostante le delusioni che la vita riserva. Balli di persone mascherate accompagnano le sue parole, mentre il giovane le osserva. Le sequenze successive alternano il bianco e nero alle immagini a colori, realizzando un continuo ‘dialogo’ tra fiction e inquadrature dei Tazenda. Alle immagini della processione del Cristo morto segue quella di una donna vestita a lutto, che porta in mano un mazzo di rami d’ulivo, simbolo di rigenerazione. Il finale mostra il giovane ballare i balli tradizionali sardi. Terminata la canzone, un uomo spazza via i pezzi di vetro della bottiglia rotta inizialmente dal ragazzo. È un nuovo inizio. Il film si chiude con le immagini dei merdules e il suono ritmato dei loro campanacci.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda