Banditi in Gallura

Il film comincia con una didascalia che spiega brevemente il fenomeno del banditismo e che introduce le avventure dell’immaginario bandito Bujaroni, fuggito dalla detenzione in Corsica e deciso a tornare in Gallura. Il film è strutturato su due piani temporali, la lingua utilizzata è il gallurese con sottotitoli in italiano, e in alcuni casi l’italiano. In quello del 1965, ambientato a Erula, un padre racconta al figlio la storia del terribile bandito Bujaroni. In quello ambientato nel 1865, girato in bianco e nero, la storia del bandito si mostra agli occhi degli spettatori. Il bandito Bujaroni, tornato in Sardegna, si ritrova con una taglia sulla testa, e inseguito dalla giustizia e da improvvisati cercatori di taglie. Rapisce un servo pastore appena bambino, che in realtà si affezionerà a lui come a un padre, e lo porterà in giro per la Gallura durante i numerosi furti commessi più che altro per mangiare. Il film ,in una serie di scende distinte, mostra i diversi tentativi di cattura del bandito da parte delle forze dell’ordine, le continue fughe di Bujaroni e del bambino Federico, e i tentativi della curia di arrivare presto a una soluzione. Il cardinale Razzu, da Tempio, incaricherà un prete, don Rodriguez de Spiena, di trovare il bandito e consegnarlo alla giustizia. Intanto, la posizione di Bujaroni si aggrava: in diversi conflitti a fuoco cadono due carabinieri e gli omicidi gli vengono attribuiti, pur non avendoli commessi. Costretto dalle circostanze, abbandona Federico in compagnia di un gruppo di donne incontrate a una fonte. Esasperati dalla continua pressione delle forze dell’ordine, gli stessi banditi a cui Bujaroni aveva chiesto aiuto lo tradiscono e organizzano la sua cattura, mettendosi d’accordo prima coi carabinieri, quindi con lo stesso Bujaroni, attirato in un tranello col pretesto di una donna. Bujaroni arriva sbronzo all’appuntamento. Catturato, il bandito viene subito processato: un processo farsa che termina con la condanna a morte dell’imputato. Alla fine, però il colpo di scena: Don Rodriguez entra nell’aula del tribunale con una grazia firmata dal Papa che obbliga il giudice a scarcerare Bujaroni, che subito scappa inseguito da Federico. Li ritroveremo, invecchiati, nel 1965, dopo che il padre del bambino, sentito il giornale radio che parla di furti di bestiame, va a controllare le sue pecore e non le trova più, rubate proprio da Bujaroni ancora vivo dopo oltre settant’anni.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda