Artigianato di Sardegna. Gioielli pietre dure legno.

Nella Sagra di Sant’Efisio e nelle molte altre feste della Sardegna è possibile ammirare i gioielli della tradizione sarda. Gli spagnoli nel XV secolo hanno introdotto in Sardegna la tecnica della filigrana, il procedimento tipico dell’oreficeria sarda. Si riduce l’oro in lamine e fili sottili, per poi creare molte tipologie di gioielli, tra cui, la più conosciuta, è la fede sarda, decorata con la granulazione. Il film mostra le tecniche che gli orafi utilizzano per la creazione dei gioielli. Anticamente il materiale usato per i monili era l’argento. Altro materiale molto utilizzato nell’oreficeria sarda è il corallo, pescato e lavorato ad Alghero, a Bosa e a Carloforte, cui anticamente si attribuivano poteri curativi. L’arte della lavorazione delle pietre dure fu importata dai fenici. Attualmente è stata aperta ad Osilo una scuola per la lavorazione di questi materiali. È notevole anche la lavorazione del legno, da cui gli artigiani ricavano le cassapanche, intagliate con i motivi tradizionali, e le maschere del carnevale sardo. Dall’erica, fatta bollire per trenta ore e lasciata stagionare dai 3 ai 4 anni, si ricava la radica, con cui si producono bellissime e pregiatissime pipe. Perché la tradizione non si perda, gli studenti degli istituti d’arte necessitano di tirocini nelle botteghe, a contatto con l’esperienza degli artigiani. I prodotti vengono esposti e commercializzati in Sardegna, in Italia e all’estero.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda