Sardegna. Il lavoro

Nell’arco temporale di un’intera giornata, il filmato cerca di illustrare e descrivere la ripresa economica e sociale dell’isola dal secondo dopoguerra, sottolineando il ruolo che il governo regionale ha avuto nel finanziare e sostenere tutti i processi di sviluppo. I profili delle grandi gru all’alba nel porto di Cagliari, stanno a testimoniare la ripresa della città dopo i drammatici eventi bellici. Dalla cabina della gru una lunga panoramica sulla città e poi sul porto, dove sono cominciate le quotidiane operazioni di carico e scarico, vuol enfatizzare il risveglio attivo del capoluogo. La stessa scena di fervida attività commerciale si ripete nel porto di Olbia, nell’altro capo dell’isola. Ma è da Cagliari che le attività più significative della ricostruzione trovano spazio. In particolare l’edilizia, rappresentata dalle immagini dei numerosi cantieri aperti in città (come il nuovo rione Sant’Elia), che oltre a risolvere il problema degli alloggi, impiega un gran numero di manodopera. Anche nel resto dell’isola si vuol mostrare il vivo risveglio delle attività economiche. Ad Alghero, mentre suona il campanile aragonese, i pescherecci lasciano il piccolo porto; a Tempio Pausania la lavorazione del sughero e la produzione dei turaccioli può avvalersi di moderne tecnologie industriali, così come l’industria tessile di Macomer. Anche importanti servizi come asili e scuole ricevono uno spazio adeguato nella narrazione; da un’accogliente scuola materna, all’Istituto d’arte di Sassari, si presenta l’immagine del buon funzionamento regolare dei servizi di cura dell’infanzia e degli istituti di formazione. Oltre le numerose attività svolte nei laboratori dell’Istituto sassarese, è a Cagliari che si trovano le sedi più sofisticate della formazione, nella clinica universitaria recentemente istituita, e nel conservatorio di musica (“tra i migliori di tutta Italia”), e i luoghi di diffusione della cultura come gli studi della sede regionale della Rai. Mentre la giornata volge al termine, anche il filmato trova una significativa conclusione; dalla centrale elettrica dell’alto Flumendosa con una leva si da luce a molti centri che fino allora hanno vissuto nell’oscurità. E tutto ciò, lo ribadisce la voce fuori campo, grazie agli sforzi  del governo regionale che si adopera per portare progresso e civiltà nell’isola.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda