100 anni di ceramica

Antonello Cuccu, l'architetto ideatore del catalogo e dell'idea espositiva, nell'intervista, racconta la storia dell'edificio. Il Padiglione dell'artigianato inaugurato nel 1956, fu pensato come la grande vetrina del patrimonio artistico sardo. Gli intellettuali e gli artisti, Ubaldo Badas e Eugenio Tavolara, che lo vollero, sostenevano che le arti figurative fossero l'unica arte realmente sarda. In alcune foto d'epoca si possono ammirare antichi lavori. Il servizio tv del 1956 fa la cronaca dell'inaugurazione e di una rassegna d'alta moda che prendeva spunto dai motivi e dai colori dell'artigianato. Il film propone un'intervista a Giuseppe Silecchia, l'autore della fontana posta nei giardini del padiglione che ebbe per madrina l'attrice Silvia Pampanini. Nel tempo, la ceramica, da attività antica, è diventata espressione artistica, assolvendo una funzione estetica, pur nel rispetto della tradizione. Ad Oristano si trovano i pezzi più eccentrici di brocche. Le immagini mostrano Gavino Tilocca al forno.Tra gli artisti più famosi troviamo Francesco Ciusa, che progettava la costruzione dell'identità artistica sarda. Nella mostra sono esposti pezzi di Federico Melis, Dina Altara, Alessandro Mola, Valerio Pisanu, Tarquinio Sini, Salvatore Fancello, Costantino Nivola. Paolo Loddo e la scuola di Dorgali, degli anni trenta; Ciriaco Piras, allievo di Francesco Ciusa; nel dopoguerra troviamo Filippo Figari, Ubaldo Badas, Eugenio Tavolara. E poi gli artisti Claudio Pulli, Costantino Nivola, Angelo Scianella, Maria Lai. Negli anni cinquanta nasce l'ISOLA, l'istituto sardo organizzazione lavoro artigiano con lo scopo di valorizzare l'arte sarda. Tavolara e Badas sono i primi protagonisti di un progetto culturale di recupero delle attività artigiane e della creatività artistica sarda. Un servizio tv mostra l'attività di un vasaio dell'oristanese che costruisce i figuli. Tra i nuovi artisti si ricordano Saverio Farci, Paola Dessì, Nicola Atzori, Emilia Palomba.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda