La Via del vento

Le prime vere macchine per lo sfruttamento dell'energia eolica, racconta la voce fuoricampo, sono stati i mulini a vento, comparsi più di 4.000 anni fa in Mesopotamia, in Egitto e in Cina. In Europa giunsero soltanto nel Medioevo, quando furono portati dai crociati; in quel periodo il loro uso era limitato alla macinazione di cereali e olive. Agli inizi del nostro secolo in Danimarca e nei paesi nordici più ventosi si diffusero i primi generatori di energia elettrica alimentati dal vento. La componente principale di questi motori eolici è il rotore, punto in cui sono montate le pale, le quali sottraggono al vento parte della sua energia cinetica per riconvertirla in energia meccanica. Il limite di questa fonte energetica è la bassa concentrazione, l'irregolarità e l'incostanza.

In Italia, già dal 1979, l'ENEL ha studiato un programma efficace per sfruttare l'energia del vento, chiamato "Progetto vele, vento per l'elettricità". Nel 1981 a S. Caterina, in Sardegna, è stato realizzato un campo prove per la sperimentazione di macchine eoliche, che devono possedere certi requisiti come: un'alta affidabilità, un rendimento elevato e un basso costo. Un'altra centrale eolica sperimentale sarda si trova nell'Alta Nurra (in servizio dal 1985).

Questa nuova risorsa energetica non può che contribuire in misura assai modesta ai fabbisogni nazionali dell'energia.

 

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda