Terra degli angeli

Il film mostra la varietà paesaggistica dell'Iglesiente, a cominciare dalle grotte de Su Mannau, presso Fluminimaggiore, e le grotte de Is Zuddas, alle foreste della riserva de Is Cannoneris e di Monte Arcosu, presso Capoterra, dove vive il cervo sardo; sino all'estrema varietà delle coste come Piscinas, la Costa Verde del litorale arburense, lo scoglio di Pan di Zucchero, a Masua e Caladomestica. Le immagini ci mostrano l'antico borgo marinaro di Portoscuso e l'isola di San Pietro, dalla bassa macchia mediterranea e le pinete che arrivano sin quasi al mare, con le scogliere di nero basalto; l'antico borgo di Carloforte, dove ancora si parla il dialetto tabarchino e dove pesca, tradizioni e turismo convergono nella mattanza, la caccia al tonno. Passato il Capo Teulada, troviamo le spiagge più mondane di Chia e di Santa Margherita; dopo Cagliari, Villasimius e Costa Rei, l'Isola di Serpentara e dei Cavoli. In questi fondali si officia la messa per la Madonna del Naufrago. Cagliari offre le bellezze della sua spiaggia del Poetto, gli stagni di Santa Gilla e Molentargius, dove vive il fenicottero rosa. Il viaggio alla scoperta dei siti archeologici della provincia inizia la Necropoli di Tuvixeddu; d'epoca romana sono la casa di Tigellio, la tomba della Grotta della Vipera e l'anfiteatro romano; la Chiesa di San Saturnino è un esempio di architettura paleocristiana. Nel museo Archeologico Nazionale è possibile vedere numerosi reperti nuragici, fenici, cartaginesi e romani. Il viaggio prosegue con la reggia Nuragica di Barumini, Su Nuraxi. I cartaginesi costruirono le proprie roccaforti sul Monte Sirai, presso Carbonia; troviamo una necropoli anche presso Sant'Antioco, l'antica Solki, con il tophet e il tempio. Meritano una visita le rovine di Nora e il tempio di Antas, presso Fluminimaggiore. Troviamo testimonianze medievali nel castello di Sanluri, del XIII sec; nella chiesa romanica di Tratalias, interamente costruita in trachite; nella chiesa di Santa Chiara a Iglesias, costruita tra il 1284 e il 1288; nella Chiesa di San Platano, a Villaspeciosa; nella Chiesa di Santa Maria a Uta; nell'ex Cattedrale di San Pantaleo, nella Chiesa di San Gimiliano a Samassi e nell'omonima parrocchiale di Sant'Antioco, con le catacombe nei sotterranei. Cagliari pisana, è testimoniata nei torrioni calcarei, nel quartiere chiamato Castello e nella Cattedrale di Santa Maria. Gli aragonesi, che dominarono il capoluogo sardo per quattro secoli, costruirono la Chiesa di Bonaria (per la sua festa la Madonna viene portata in processione in mare). I riti della Settimana santa, sono un'ulteriore testimonianza della presenza spagnola. La festa più importante di Cagliari è Sant'Efisio, con la processione dei costumi tradizionali e delle traccas, i carri tirati dai buoi, e i cavalieri provenienti da tutta la Sardegna. Altro momento festivo di rilievo è il matrimonio selargino. Nelle case padronali campidanesi, nella tipica lolla, il cortile interno, si trovano tracce della cultura contadina, con l'esposizione degli arnesi antichi. Il filmato si chiude con le immagini del trenino verde che porta da Cagliari ad Arbatax.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda