Lo Stagno di Molentargius. Dall'emergenza alla gestione integrata

Il visitatore, che giunge per la prima volta nel capoluogo sardo, resta colpito dal ricco e vario complesso ambientale, situato tra le due città di Cagliari e Quartu, costituito dal promontorio di Calamosca, dal colle di Sant'Elia, dalla spiaggia del Poetto e dallo stagno di Molentargius. Lo stagno, con una superficie di 1600 ettari, è stata definita area di eccezionale importanza faunistica e ambientale. La zona centrale, priva di vegetazione, è utilizzata come saline. Negli anni cinquanta, per evitare i rischi dell'inquinamento si è costruito un argine, si è formata l'area di Bellarosa Minore, caratterizzata dall'acqua dolce e da una vegetazione fitta e varia. Ovunque si estende un fitto canneto che restringe gli specchi d'acqua, habitat di molte specie di uccelli, stanziali o di passaggio. Tra tutti, il più famoso è il fenicottero rosa. La forte espansione delle città, l'abusivismo edilizio, gli scarichi delle industrie, l'incuria dei visitatori, che sconvolgono il terreno e disturbano la riproduzione degli uccelli, e l'inquinamento dell'aria stanno compromettendo l'ecosistema. Lo stagno si trova in uno stato di degrado e di abbandono, è necessario un intervento di recupero serio e attento, così come nella spiaggia del Poetto, a Calamosca e nella Sella del Diavolo.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda