Sebastiane

Durante una festa orgiastica omosessuale indetta il 25 dicembre 303 dall'imperatore Diocleziano per celebrare il ventesimo anno del suo impero, Sebastiane, capo della guardia di palazzo e favorito dall'imperatore, viene spogliato del suo rango sociale e mandato in esilio in un'isola deserta perché simpatizzante per la religione cristiana. È Diocletianus stesso, acerrimo nemico del Cristianesimo, a volere ciò. Nella fiction la storia di Sebastiane è filtrata attraverso il racconto di Maximus, anch'egli confinato nell'isola assieme ad altri sei soldati. Il comandante Severus viene qui incaricato della custodia dei prigionieri. Egli si innamora perdutamente di Sebastiane, spesso oggetto delle sue attenzioni erotiche. Il giovane tuttavia non cede alle avance di Severus, motivo per il quale è costretto a sopportare le sue angherie. Tra i compagni d'esilio il suo unico amico è Giustinus, gli altri lo tormentano in quanto cristiano. Dopo l'ennesimo tentativo fallito di sedurre il ragazzo, Severus lo condanna a morte. Mentre il corpo di Giustinus è martoriato e cinto da una corona di spine, Sebastiane viene legato ad un palo e trafitto dalle frecce dei suoi compagni.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda