S'Ardia

S'Ardia significa azzardo, in essa si manifesta tutto l'orgoglio e il coraggio di questo paese. Nata per onorare Sant'Antine (San Costantino), l'Ardia ha aggiunto negli anni, a questo aspetto religioso, un aspetto folcloristico e turistico. Ogni anno, per la festa, Sedilo si trasforma in un paese turistico. Come ci raccontano gli anziani, e come ci mostrano le immagini di repertorio, s'Ardia in passato era qualcosa di diverso, coinvolgeva solo l'intero paese e il circondario (in particolare i devoti di Bono e Bolotana), e in essa si ripeteva un rito comunitario. Per i giovani significava un passaggio verso la maggiore età e un dimostrazione della propria balentia. Ancora oggi, comunque, la festa di Sant'Antine è sentita dalle nuova generazione e tiene unita la comunità che ne parla e lavora alla sua realizzazione tutto l'anno. La preparazione della corsa è lunga: la scelta dei cavalli e dei cavalieri, l'assegnazione delle bandiere, in particolare della prima bandiera, che può essere data una sola volta nella vita. Per questa ragione il portatore della prima bandiera vive con emozione il momento della corsa, per lui sarà l'unica occasione, "bisogna - dunque - fare in modo che riesca bene". S'Ardia si svolge in sa corte, di fronte alla chiesa del santo, partendo da su frontigheddu, i cavalieri corrono per sette giri intorno alla chiesa in un percorso pericoloso e spettacolare. La telecamera mostra i momenti di questo spettacolo da più angolazioni, lasciando come unico commento le voci e i rumori della gente e dei cavalieri. In questo modo il filmato tenta di trasmettere allo spettatore, la tensione degli attimi che precedono ogni partenza. Esiste, infine, una corsa meno nota, s'Ardia a piedi che chiude la festa di Sant'Antine e alla quale partecipano tutti.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda