Terra sana e gente nuova
La premessa per una rinascita della Sardegna era la lotta alla malaria (condotta prima dall'ERLAAS e poi dalla Regione dopo il 1949) e il risanamento dei territori, così affidati all'agricoltura. I primi risultati si ottengono nella lotta agli acquitrini e all'anofele e le immagini del film si soffermano sulle fasi di disinfestazione delle superfici idriche pericolose, della ricerca delle larve, del lavoro di bonifica per favorire il deflusso delle acque stagnanti. Per quest'operazione la RAS ha destinato 3 miliardi di lire, dispiegando ruspe, macchine e uomini in opere di canalizzazione, bonifiche, costruzione di dighe, nell'impresa di migliorare la salute e l'economia della terra sarda. Da cinque anni afferma la voce narrante non si hanno più nuovi casi di malaria.
Altro importante passo è stato il miglioramento dell'assistenza sanitaria, con i nuovi criteri di pianificazione: la costruzione di nuovi ospedali, dislocati in tutto il territorio, e un'adeguata assistenza ambulatoriale in tutta l'isola, hanno risolto il drammatico problema della carenza di posti letto. È mostrato il plastico del nuovo brefotrofio di Cagliari e di Nuoro e il nuovo ospedale di Ghilarza, nello sforzo di un rinnovamento generale delle attrezzature e degli impianti degli ospedali esistenti (Olbia, Lanusei, Muravera, Tempio, Alghero, Bosa, Iglesias, San Gavino, Sorgono, Ozieri). E dopo l'Istituto per minorati fisici e psichici sorto a fianco della Basilica della Madonna del Rimedio, le immagini si soffermano sui bambini che popolano le moderne colonie, come quella del Poetto di Cagliari, che si aggiunge a quelle ricordate di Tempio, Arzana, Cuglieri, Pattada.