La Sardegna dei sardi

Le immagini d'apertura del documentario mostrano un gregge di capre guidate da alcuni pastori su alture innevate. Fino al '49 la storia dell'isola è stata quella dei suoi colonizzatori. A partire da questa data si può dire che la Sardegna è dei Sardi. La storia dell'autonomismo sardo ebbe inizio con la guerra del '15 - '18, quando nelle trincee centomila sardi si trovarono per la prima volta uniti e vicini. Essi capirono due cose: che il popolo sardo non aveva nulla da invidiare agli altri italiani, che coloro che avevano governato l'isola l'avevano sempre lasciata in condizioni disastrose. Messo a tacere durante la dittatura fascista, lo spirito autonomistico fece la sua nuova comparsa dopo il II conflitto mondiale, raggiungendo lo statuto autonomo. Esso è composto di cinquantotto articoli che definiscono funzioni, attribuzioni e organi regionali. Il Consiglio è un organo parlamentare eletto dai sardi. Esso nomina il Presidente della Regione. Viene così formata una Giunta cui spetta il governo della politica e dell'amministrazione isolana. Il Consiglio Regionale inoltre prepara, discute e approva le leggi nelle materie in cui la Regione ha competenza autonoma. La Regione interviene accanto allo Stato, alla Cassa del Mezzogiorno e alle altre aziende pubbliche. Lo strumento attraverso il quale essa indirizza i suoi interventi è la programmazione. Programmare significa "prendere coscienza delle situazioni" e "studiare il modo migliore per risolvere i problemi". Accanto ai comuni e alle province, chi collabora con la Regione Sardegna nello svolgimento di questo compito sono i Comitati di sviluppo delle sedici zone omogenee in cui è stato idealmente diviso il territorio. Così, le immagini dell'odierna Sardegna già mostrano alcuni segni di progresso: le grandi dighe convogliano l'acqua alle coltivazioni, la meccanizzazione e la cooperazione rendono l'agricoltura più proficua, il turismo richiama ogni anno migliaia di visitatori. L'industria, inoltre, ha già mutato l'aspetto dell'isola, che si sta aprendo a nuovi modi di vivere. L'inquadratura della bandiera dei Quattro Mori chiude il film.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda