Sardegna vol. 4. Da Porto Scuso a Stintino.

Il tratto costiero esaminato in questo filmato va da Portoscuso a Stintino. Partendo da Portoscuso, vengono dapprima illustrate le coste sabbiose e le dune di Piscinas, assai note, mentre il primo centro di rilievo su cui il narratore si sofferma è Oristano, della quale vengono mostrate la Torre di S Cristoforo col campanile del XIV secolo, la chiesa di S. Francesco e la statua di Eleonora d'Arborea, mentre nel circondario si distinguono lo stagno di Cabras, l'importante sito archeologico di Tharros, la chiesa di S Giovanni, risalente al II secolo, le antiche case dei pescatori costruite utilizzando erbe palustri intrecciate. Lasciata Oristano, risalendo ancora la costa, tra i vari approdi spicca la città di Bosa, sorta attorno al fiume Temo, l'unico navigabile della Sardegna. Della città vengono inquadrate le antiche concerie del porto, le chiese di S. Maria degli Angeli (secentesca), del Carmine, di S Pietro, di S. Antonio, il castello dei Malaspina, che domina l'abitato dall'alto di un colle, il quartiere medievale di Sa Costa. Poco sopra Bosa, Alghero, città che mantiene la chiara impronta spagnola, evidente soprattutto nei bastioni quasi intatti. Di Alghero vengono mostrate le chiese e le cupole decorate, le vie strette ed alcuni prodotti locali assai noti come il corallo lavorato ed il vino vermentino. Nell'entroterra invece sono degni di nota il lago di Baratz, l'unico naturale della Sardegna, la necropoli di Anghelu Ruju con le sue Domus de Janas, il ponte romano di Fertilia, il complesso nuragico di Palma Vera. Il documentario prosegue verso l'estremo nord-ovest della Sardegna, fino a Capo Caccia, dove nidificano il falco pellegrino ed il grifone, la grotta di Nettuno, forse la più famosa della Sardegna, Capo del Falcone ed l'isola dell'Asinara, per concludersi poi, con tutta la serie, a Stintino.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda