Sardegna vol. 1. Da stintino a Palau e arcipelago della Maddalena.

Una voce commenta le immagini, soffermandosi sulle località di maggior rilievo e sui punti che godono di una qualche peculiarità dal punto di vista nautico, per le quali sono dunque utili spiegazioni e consigli. Per i centri più importanti vengono anche fornite informazioni di carattere generale, storiche ed artistiche. Un'ampia serie di inquadrature viene così dedicata a Porto Torres (la romana Turris Libissonis), approdo di rilievo, città dal ricco l'entroterra: vengono mostrate la basilica di S. Gavino, la più grande basilica romanica della Sardegna, il Monte Daccotti, unico esempio megalitico del Mediterraneo, la necropoli di Su Crocifissu Mannu. Lo stesso dicasi per Castelsardo, con la cattedrale del XI secolo, le strade strette, i prodotti dell'artigianato locale, canestri e tappeti, la cucina. Della zona circostante invece vengono menzionate la roccia dell'Elefante, la Domus de Janas di Sedini, la chiesa di San Pietro di Simbranos, esempio di romanico pisano, la foresta pietrificata di Carucana a Martis, la chiesa di Santa Maria a Tergu, romanica con influssi pisani.Doppiata Punta Falcone, estremo capo settentrionale della Sardegna, le immagini arrivano infine a Palau e La Maddalena. Il documentario si chiude sulle coste di Caprera: viene ricordato il famoso centro velico, l'importanza naturalistica, la permanenza di Garibaldi, del quale viene mostrata la casa-museo.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda