Visiones de Sardigna (10ª puntata)

L'ultima puntata del 2003 di "Visiones de Sardigna", programma realizzato in lingua sarda, è interamente dedicata alle attività dell'Istituto Etnografico Regionale di Nuoro, il quale ha dato molti aiuti al cinema sardo, avendo in esso individuato un mezzo valido per far conoscere la cultura della Sardegna. L'intervista a Paolo Piquereddu, direttore dell'Istituto da più di quindici anni, si alterna alle sequenze dei film che l'ISRE stesso ha promosso nel corso della sua esistenza. Le parole del direttore rivelano che il primo convegno che l'Istituto Etnografico organizzò risale al 1976. Esso aveva per titolo: "Cinema, fotografia e videotape nella ricerca etnografica in Italia". In quell'occasione gli intellettuali si adoperarono per parlare dei nuovi media e del modo in cui questi avrebbero potuto aiutare gli studi etnografici e antropologici. Il 1982 fu l'anno in cui si diede inizio alla mostra del cinema etnografico che viene organizzata ogni due anni. Le inquadrature mostrano i manifesti delle diverse rassegne: la III, avente per tema il matrimonio nelle società tradizionali, la IV dedicata alle donne e al lavoro. La manifestazione è divenuta importante dentro e fuori la Sardegna. La cultura sarda, soprattutto quella orale, afferma il Piquereddu, si lega bene con il cinema. Progetto dell'ISRE è realizzare un enciclopedia visiva della vita dei sardi, utile a capire il presente attraverso il passato. L'Istituto ha però offerto i suoi aiuti anche al cinema d'autore. Il primo ad usufruirne fu Fiorenzo Serra, con il film "S. Francesco di Lula. Momenti di una festa lunga della Sardegna". Anche la realizzazione del film di Gianfranco Cabiddu dedicato all'Ardia di Sedilo fu promossa dall'ISRE. Poi fu la volta di un grande maestro australiano del cinema etnografico, che in Sardegna girò "Tempus de baristas". Il film fu una novità, perché fu il primo lavoro realizzato interamente in lingua sarda (quando uscì aveva i sottotitoli in inglese), il primo che si servì di attori non professionisti, il primo che rappresentò il lavoro dei pastori del Supramonte di Urzulei, ma soprattutto ne espresse i desideri. L'Istituto Etnografico Regionale ha dato consistenti aiuti alla documentaristica. I documentari sono, infatti, vere e proprie ricerche scientifiche, ne sono testimonianza il lavoro realizzato sulla produzione e la lavorazione del lino a Busachi, quello sulla lavorazione della seta ad Orgosolo. Documenti di notevole importanza sono anche quelli relativi ai Carnevali: sos mamutones e de sos isocatores a Mamoiada, sos merdules di Ottana, la spontaneità del Carnevale di Ovodda con il processo a Don Conte. L'intervista a Paolo Piquereddu si chiude con un suo giudizio sul cinema e i registi sardi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda