Visiones de Sardigna (9ª puntata)

Il documentario, interamente realizzato in lingua sarda, si occupa di musica e tradizioni popolari della Sardegna. L'intervista a Tonino Leoni, dell'Associazione "Sonos de canna" di Samatzai, occupa l'intera puntata. Essa si alterna alla messa in onda di filmati recenti e del passato. Annualmente, Samatzai ospita una rassegna denominata "Sonadoris", il cui intento è in primo luogo ricordare il maestro di launeddas Dionigi Burranca, scomparso nel 1995. Il Burranca fu uno dei grandi maestri della scuola "campidanese", per questo gli studiosi più importanti di launeddas (da Bentzon a Carpitella) vollero fare la sua conoscenza. Nel 1979 egli venne chiamato a suonare all'Università di Venezia. "Visiones de Sardigna" mostra alcuni spezzoni del documento. Agostino Vacca, Francescino Sanna, Francesco Vacca furono i maestri del Burranca. Di essi vengono presentate le fotografie in bianco e nero. In un'intervista trovata negli archivi di Sardegna 1 il maestro di launeddas spiega in cosa consista la magia di questo strumento. La Rassegna tenuta a Samatzai nell'anno 2003 è stata dedicata agli strumenti della musica popolare della Sardegna. Per questo il programma coglie l'occasione per mandare in onda un documento del 1954 girato da Remo Branca, in cui è ripreso l'ultimo suonatore di pippaiolu e tamburinu, Antonio Camedda. Il pippaiolu è un flauto di sambuco su cui vengono praticati tre fori: due anteriori e uno posteriore. In passato su pippaiolu veniva suonato da un unico suonatore insieme a su tamburinu, oggi questa pratica è scomparsa. Il filmato documenta anche le esibizioni tenute a Samatzai nel 2003, tra queste: il complesso di Aidomaggiore che si è esibito con su ballu de sa cointrozza (che si suona in occasione del Carnevale), is tumbarinus de Gavoi, is picioccheddus de Maracalagonis. "Visiones de Sardigna" si sofferma anche sul contratto attraverso il quale il suonatore era legato all'esibizione domenicale in un paese specifico. Erano i giovani, sa zeracchia, coloro che andavano a fare la questua di casa in casa per pagare su sonadori. Ciò che è cambiato rispetto al passato è che, mentre prima i suonatori si esibivano per far ballare le persone, ora questo non avviene più.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda