Tempo prolungato

Dopo una breve introduzione sull'importanza della conoscenza del tempo prolungato a cura del preside del distretto di Iglesias, Gabriella Masala, il documentario procede mostrandoci le immagini della conferenza-dibattito sull'orientamento scolastico riguardante gli studenti delle scuole medie inferiori. L'obbiettivo del filmato è quello di mettere a confronto le esperienze del tempo prolungato del territorio (Iglesias, Villamassargia, Siliqua, Domusnovas) con quelle delle città in cui questa realtà si è ormai consolidata, dimostrando che non si tratta di scuole di recupero per soli allievi "carenti", ma anche di attività che coinvolgono i maestri e i genitori. La parte finale si sofferma sui lavori svolti dai ragazzi di alcune scuole durante il tempo prolungato. A Fluminimaggiore è stato realizzato un libro che prende in esame la toponomastica del paese nel secolo scorso attraverso un'attività di ricerca che ha portato alla riscoperta dei vecchi nomi delle vie (v. Vittorio Emanuele in origine "sa ia deretta", la piazzetta "Pistinca", etc). L'istituzione, nel 1984-85, del tempo prolungato ha portato ad una crescita culturale del comune e ad una stretta collaborazione tra territorio e scuola. A Iglesias è stato compiuto un lavoro di tipo diverso, con l'allestimento di una mostra, incentrata sulla salvaguardia dell'ambiente e sul riciclaggio di rifiuti, mentre, a Villamassargia è stato pubblicato un libro di carattere storico-scientifico, che raccoglie una serie di fotografie attinenti alla memoria storica del territorio. Chiude il filmato la scuola media di Donori, con tutta una serie di attività, programmate dal preside Liori, soprattutto laboratori teatrali e musicali (la canzone "Samarcanda" di Vecchioni interpretata dagli studenti fa da colonna sonora alla prima parte del filmato). Questo documentario ha lo scopo di diffondere il più possibile la conoscenza del tempo prolungato, che per troppo tempo è stato penalizzato a causa dello scarso interesse dimostrato dalle istituzioni.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda