Il Supramonte

Il Supramonte è il simbolo della Sardegna più antica, cuore della Barbagia e leggendario rifugio dei banditi. Anche Grazia Deledda, la scrittrice sarda che vinse il Nobel per la letteratura, scelse l'altipiano quale scenario d'ambientazione per alcuni suoi romanzi. Qui la cima più alta è il Carrasi. Il Supramonte ospita l'unica foresta primaria del Mediterraneo, dove da settemila anni lecci e ginepri continuano a rinnovarsi senza l'intervento umano. Questo è il regno dei mufloni, mostrati dalle inquadrature. Siamo di fronte ad un ambiente di una delicatezza estrema, in cui sono ancora visibili le ferite lasciate dal grande incendio del 1931, di cui serbano il ricordo gli abitanti dei paesi della zona. Giuseppe Muscau di Orgosolo, nell'intervista rilasciata in lingua sarda e con sottotitoli in italiano, rievoca quei momenti di terrore, quando le popolazioni del Supramonte tentarono di domare il rogo per un'intera settimana. Le fiamme, egli dice, furono appiccate dai pastori, giacché persero il loro pascolo dopo essere stati cacciati dal bosco demaniale. Il fuoco è, infatti, l'arma da loro usata per conquistare nuovi territori. Utilizzando questi metodi però, la Sardegna ha perso migliaia d'ettari di foreste. Ancora oggi i fuochi devastano le campagne, sebbene, come svela l'intervista a Carlo Forteleoni dell'Azienda Foreste Demaniali della Sardegna, il conflitto tra forestazione e pastorizia sembri vicino ad una soluzione. Si sta infatti tentando una gestione dell'area forestale compatibile con l'attività pastorale. Per lungo tempo le foreste sarde sono state sfruttate al fine di ricavare materiale per la costruzione delle traversine nelle ferrovie, per le armature nelle miniere, per il carbone. All'inizio del '900 i boschi demaniali si estendevano su ventiseimila ettari. Nel 1948 questo patrimonio fu ceduto dallo stato alla Regione Sardegna. Oggi l'azienda pubblica controlla il diciotto per cento dei boschi sardi. Giancarlo Nudda, dell'Azienda Foreste Demaniali di Sassari, afferma che nelle foreste sarde, con la recente sperimentazione, sono state apportate notevoli novità, poiché l'ambiente del bosco è stato ricostruito come era secoli fa. Le foreste della Sardegna sono dunque alla vigilia di una svolta epocale: stanno divenendo un sistema turistico.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda