La Signora venuta dal mare. Il santuario di Nostra Signora di Bonaria

Il documentario racconta la storia della Basilica di Bonaria, a partire dal 1324 e fino ad arrivare alle visite dei papi negli anni '70 e '80 del novecento. La storia della basilica e quella della città sono strettamente legate, a partire da quando, nel 1324, gli aragonesi sbarcarono e si stanziarono sul colle di Boe Nayre. La chiesa, costruita per volere dell'infanta di Aragona e intitolata alla Trinità e a Santa Maria, venne donata ai frati Mercedari nel 1334. Nel 1370, l'evento tra storia e leggenda con cui si apre il documentario. L'arrivo dal mare, al termine di una tempesta, di una cassa contenente il simulacro della Madonna con il bambino. La cassa, scaricata in mare da un veliero in difficoltà, galleggiò davanti alla nave conducendola in salvo nelle acque di Cagliari. La cassa è tuttora custodita nella cappella degli ex-voto, all'interno della basilica, mentre il simulacro è situato al centro dell'abside. La basilica è illustrata in tutte le sue componenti artistiche e architettoniche, all'interno e all'esterno del santuario. Tracce della presenza spagnola sono presenti nella torre mentre il portale gotico autentico proviene dalla chiesa distrutta di San Giorgio in Stampace. All'interno della basilica, in una delle navate laterali sono presenti degli affreschi di Gina Baldracchini, raffiguranti il "Trionfo dell'Immacolata Concezione" e "L'approdo della cassa miracolosa". Al centro dell'abside si trova il simulacro della Madonna con il bambino. Ai lati si trovano sette cappelle, tra cui spiccano quella del Sacro Cuore del Bellini e la Madonna del Cardellino del Cabalo, di stile raffaellita. La sagrestia, del 1666, contiene numerosi affreschi di Domenico Conti, ispirati a particolari episodi dei frati Mercedari. Abbandonata la sagrestia, attraverso il chiostro medioevale, si arriva al museo, nel quale sono contenute numerose reliquie e le due corone donate da Vittorio Emanuele I e Teresa di Savoia, oltre alle mummie dei marchesi Alagon di Villasor e i corpetti originali del simulacro ricoperti di gioielli donati dai fedeli. All'esterno si possono notare la statua di Paolo VI, la cupola a croce latina, le statue della caravella bronzea e quella della Madonna che placa i flutti. Grande importanza viene data alla storia della basilica, ai differenti progetti e al lungo periodo necessario alla sua costruzione. Il legame con la città di Cagliari, è evidente in particolar modo nel 1943, quando i bombardamenti che distrussero gran parte della città danneggiarono gravemente anche la basilica. Per concludere i lavori di costruzione, iniziati nel 1704 su progetto di Felice de Vincenti, si dovrà attendere il 1970, anno del 600° anniversario, in cui Papa Paolo VI arrivò a Cagliari. Ma non sono solo le occasioni eccezionali a causare un grande afflusso di fedeli alla basilica, anche le ricorrenze del 25 Marzo, il pellegrinaggio Sinnai-Cagliari del 24 aprile e la processione a mare della prima domenica di luglio di ogni anno testimoniano la fede dei sardi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda