Pozzomaggiore. Tra storia e memoria

Pozzomaggiore è situato nel cuore del Logudoro, nella Sardegna nord occidentale, in una natura fascinosa di storia e leggende, narrate da nuraghi e domus de janas. Il documentario vuole essere una ricerca sulla memoria del paese di Pozzomaggiore, rivolto soprattutto ai giovani, perché siano fautori di studi, recupero e valorizzazione delle radici comunitarie, degli usi e dei costumi. Una ricostruzione attenta e minuziosa degli aspetti e dei momenti del bagaglio culturale e umano del paese, il recupero della memoria, che avviene attraverso gli strumenti di lavoro antichi, attraverso la lettura delle pietre dei molti nuraghi presenti, delle domus de janas e delle tombe dei giganti, delle pietre scolpite nelle facciate delle vecchie case e delle chiese, considerate libri di pietra. Il recupero dell'unità e del sentimento di un popolo attraverso i suoi riti sacri e pagani, la pasqua, con i riti della settimana santa e s'iscravamentu, le feste dei santi, con le processioni dei simulacri e delle bandiere, le benedizioni fatte con il grano e i fiori e le corse dei cavalli, chiamate ardie, sino al rito pagano per eccellenza: il carnevale. Proprio il cavallo, nella cultura agro-pastorale di Pozzomaggiore, è un elemento di grande importanza e di identificazione. Il cavallo è parte essenziale delle molte ardie, che mostrano l'abilità del cavaliere e la bellezza e la velocità dell'animale. Le corse si tengono in vari periodi dell'anno, per celebrare i santi del paese, la più importante è quella di San Costantino, che si tiene il 6 e il 7 luglio. Il cavallo è parte essenziale dell'economia del paese, che nella mostra mercato e nel concorso del cavallo anglo arabo sardo, mette in mostra i suoi elementi migliori. Una voce fuoricampo narra le vicende del paese, la sua storia, la sua economia, seguendo tutti i momenti peculiari che scandiscono la sua vita nell'arco di un intero anno. Il documentario mostra l'operato di un pastore che munge il suo bestiame, la pastorizia è l'attività preponderante del paese, l'operato delle donne che lavorano al telaio, degli uomini che lavorano il ferro e ferrano un asino, ancora, un uomo che fa sculture con la pietra E' presente un'intervista all'anziano proprietario di un mulino meccanico, che spiega, in lingua logudorese, la storia del mulino nell'economia del paese, dalla macina sino all'avvento della tecnologia; un'altra intervista, sempre in lingua logudorese, a un fabbro, che narra per quali motivi è stato iniziato a questo mestiere e la sua importanza nell'economia del luogo. Nell'idea di recupero delle tradizioni di un popolo rientra il progetto delle mostre allestite nel paese degli arnesi tipici da lavoro, degli strumenti della panificazione e del pane, quotidiano e festivo, specie quello pasquale e nuziale, ricamato con uccellini e fiori dalle mani abili delle donne pozzomaggioresi. Sono presenti i canti "a poesia", improvvisati da anziani uomini del luogo e s'iscravamentu in lingua logudorese. Una figura che riveste grande importanza nel paese è quella della Serva di Dio, Edvige Carboni, per la quale è in corso il processo di beatificazione. Questo è Pozzomaggiore, luogo, ricco di storia, scritta nell'acqua e nelle pietre.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda