Li Lacchedi

Li Laccheddi -nome che si riferisce forse a laghetti o pozzanghere per abbeverare il bestiame- è una zona lacustre nei pressi di Sassari. Qui, tra alberi e pietraie, gli uomini del neolitico scavarono nella roccia le Domus de Janas, le case delle fate o delle streghe, nelle quali venivano sepolti i morti nella speranza di una vita nell'aldilà, con il corredo di armi, vasi e strumenti che dovevano accompagnare il defunto nell'oltretomba. Le case riproducevano nei tratti essenziali le case dei vivi: porte, stanze, gradini e colonne a sorreggere il tetto. Il film ne mostra i dettagli, con un accompagnamento sonoro di corde vibranti e percussioni senza struttura melodica.

Dopo vari secoli senza storia, la valle di Laccheddi ritorna alla ribalta con storie di banditi condannati a morte: Michele Piras, Pietro Spano, Stochino, Pintore, De Rosas e altri. Questa parte centrale del film, ricostruisce in fiction le scene dei condannati a morte (con i primi piani di volti tipicamente sardi), seduti e legati ad una sedia di legno, con un prete che stringe tra le mani una croce, prima della fucilazione.

L'ultima parte del film si svolge in una cava di pietre, in cui alcuni operai tagliano parallelepipedi di pietra con seghe elettriche (il sonoro è quello delle macchine e non c'è commento delle immagini).

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda