Mondo cane n°2

Filmato su usi, costumi, mode, abitudini e tradizioni diverse e contrastanti. Il titolo richiama una delle espressioni, dei modi di dire più comuni, che qui ricorre ad indicare e raggruppare una serie di manifestazioni della civiltà e della cultura umana, tali da poter originare l'esclamazione "mondo cane". L'opera è un documento critico, ma non possiede il carattere di aperta denuncia, né è ideologico. Si limita a mostrare vari aspetti e manifestazioni culturali, in un'ordine basato su associazioni tematiche o concettuali o visive, saltando da un continente all'altro, da un popolo all'altro. Così, per esempio, si passa dalle immagini del lago Magadi (Africa) e della sua rara popolazione di uccelli flamingos bianchi, sterminati dalle scorie di una fabbrica di soda, ad esempi di tradizionali combattimenti tra animali in Cina, e quindi negli Stati Uniti, sequenze unite dal diverso sentimento dei due popoli verso la morte e la vita. Dai rimedi per curare l'estetica, come fanghi per ringiovanire la pelle, si passa alla donna-oggetto commerciale della cultura occidentale, ad immagini riprese di nascosto di una tratta di ragazze africane nel Mar Rosso, e quindi, seguendo il filo dello sfruttamento, ad immagini di bambini torturati, e di qui alla politica, nella sua caratteristica manifestazione degli oratori improvvisati di Hide Park. Per chiudere con una sinfonia accompagnata da un pianoforte, ma prodotta dalla musica di guance schiaffeggiate: esecuzione talmente singolare e applaudita da meritare un bis.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda