Giochi di Santa Teresa di Gallura
Santa Teresa di Gallura. Il film inizia con alcune sequenze nelle quali vengono ripresi bambini che giocano. Dopo aver mostrato diversi tipi di conte e un gioco con la fune, l'attenzione del documentario si catalizza sul gioco con le biglie, per la spiegazione del quale vengono intervistati due bambini. Le inquadrature aventi per oggetto le differenti fasi del gioco, si accompagnano ai diversi momenti dell'intervista. Il gioco oggetto di spiegazione è denominato "tre sei". Esso può essere praticato solo dai maschi in gruppi di tre o quattro. Inizia a giocare colui che, dando un colpetto alla biglia, la manda più vicina alla buca, detta poh. Il gioco consiste nel colpire la biglia dell'avversario con la propria. Per ogni colpo dato si ottengono tre punti, fino ad un massimo di ventuno, punteggio del tush, che segna la vittoria. Le inquadrature dei dettagli rendono più chiare le spiegazioni dei due intervistati, i quali si soffermano anche sul sistema di regole a monte del gioco. Tra queste vi è il gambino, ovvero il polso del giocatore che lancia la biglia non deve superare la punta delle dita della mano che poggia per terra. L'infrazione di questa regola potrebbe portare ad una lite tra i due avversari. Il vincitore del gioco ottiene una biglia come premio. Tra i vari inviti alla lite fra giocatori vi è quello denominato nasu mattana, che consiste nel bagnarsi il dito di saliva per poi spalmarlo nel naso dell'altro bambino. I due intervistati spiegano che a S. Teresa di Gallura, nella stagione primaverile, si svolgono tornei di biglie a cui i bambini partecipano in quanto rappresentanti di rioni diversi. Altro gioco "maschile" è lo sballate a cavallo, per praticare il quale i bambini giocano in coppia (essi rappresentano il cavallo e il cavaliere). Le coppie si sfidano a spintoni. Vincono i due bambini che rimangono in piedi fino alla fine. Il film si chiude con l'inquadratura di un gioco a filastrocca. Esso è un gioco "femminile". Le bambine che lo praticano recitano una filastrocca in lingua sarda.