Sa Die se Sa Sardigna. La festa del popolo sardo

 Figuranti in costume nel quartiere di Castello di Cagliari rievocano in lingua sarda la ribellione del popolo sardo contro i piemontesi. Una scritta riassume la rappresentazione dei figuranti. Nei muri di Castello vengono affissi dei manifesti che incitano il popolo alla ribellione. Il viceré ordina al reggimento di uscire dal palazzo con la fanfara per non insospettire il popolo. Si invitano i cagliaritani alla delazione. Le truppe piemontesi occupano i punti nevralgici della città, i cannoni vengono puntati contro i quartieri popolari. In un tentativo di bloccare l'insurrezione, l'avvocato Vincenzo Cabras e Bernardo Pintor vengono arrestati. I due capipopolo sono trascinati in catene per le vie della città verso le carceri della torre di San Pancrazio. È la scintilla della rivolta. Efisio Luigi Pintor, scampato all'arresto, incita sotto le carceri il popolo alla rivolta. Si appicca fuoco, Castello è invasa dai cagliaritani. Il popolo non accetta compromessi, i soldati si ritirano nel palazzo del Viceré. I piemontesi e il Viceré Balbo sono costretti a lasciare Cagliari e la Sardegna. Nonostante portino via molti beni, non subiscono danni. La serata si conclude con un concerto e i fuochi d'artificio.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda