Allevamenti bovini in Sardegna

Il film propone un resoconto del panorama dell'allevamento bovino in Sardegna fino agli anni Settanta. La razza autoctona, di sviluppo ridotto, permette di sfruttare la magre risorse foraggere sarde. Nelle zone più fertili, sin dalla metà dell'Ottocento, comincia a farsi sentire l'esigenza di una razza più produttiva. Alcuni allevatori, nel nord dell'isola, più precisamente nelle campagne intorno ad Ozieri e nella Nurra di Sassari, iniziarono ad attuare gli incroci di sostituzione con la razza bruno alpina, ottenendo risultati rilevanti per la produzione del latte e della carne. Nella Sardegna centro meridionale, nel Campidano e nel Sulcis, si praticavano incroci con la razza modicana, importata dalla Sicilia, si ottenevano così animali adatti ad ambienti difficili. La razza sarda originaria fu relegata nelle zone più impervie del Gennargentu, del Sulcis e della Gallura. Il film illustra le varie tipologie di allevamento, a seconda della razza bovina: il pascolo brado, semibrado, e l'allevamento nelle stalle, tipico delle zone più ricche d'acqua, dove gli allevamenti si sono specializzati, con la coltivazione di foraggi, la meccanizzazione e il miglioramento genetico del bestiame.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda