Via Canelles a Su Xentubintidusu
Commedia teatrale, in sardo, divisa in tre atti. La scena è ambientata nella sala da pranzo di una casa a pensione, con panorama sul castello di Cagliari, evidente dal pannello di fondo. In primo piano, un tavolo con sedie a destra, un divano ed una poltrona a sinistra. Gli attori entrano da tre vie laterali: una di queste costituisce l'ingresso nella casa. I protagonisti sono la padrona di casa (Mimina) ed il marito (Lillicu), la cameriera (Palmira), un suo spasimante, (Manueli), giovane mondano e fanfarone nella sua imitazione del modello americano, due ospiti (il generale Castangia, militare borioso e cascamorto; il cancelliere Perseu, amante della lirica), un vicino (cav. Migoni, un sempliciotto), un'ospite che giunge dall'Italia e causa di rottura dell'equilibrio iniziale (la signora Noemi), due ingegneri. Il primo atto si compone attorno all'attesa del pranzo. I personaggi vengono introdotti, i loro caratteri definiti dalle battute. Compare una nuova ospite durante l'attesa, la signora Noemi, figura misteriosa, affascinante. Il primo atto si chiude con l'arrivo delle pietanze. Nel secondo atto viene esplicitato il motivo per il quale la signora Noemi è giunta in Sardegna: deve cercare un giovane conosciuto tempo addietro, l'ingegner Curreli, al quale è profondamente legata, e col quale deve dirimere una questione riguardante una casa, ubicata in via Canelles numero 122, il titolo dell'opera. Noemi si confida con la signora Mimina, che si incarica di aiutarla, e affida il compito al marito, casalingo, semplice, e soprattutto assai loquace. Quello che doveva essere un segreto diviene dominio pubblico dei pensionanti e del cav. Migoni, altro elemento della compagnia, il cui tratto caratteristico è la passione per il canto e la lirica, cosa peraltro comune a tutti i personaggi maschili, tanto che sovente si esibiscono in quartetti. Compare un ingegnere che cerca un stanza, e un'incomprensione del nome crea l'equivoco. Il compito degli uomini sarà quello di organizzare l'incontro con la signora Noemi. Il terzo atto ruota attorno all'incontro. Dopo due fallimenti finalmente riesce, ma i due non si riconoscono, e si scopre la confusione sul nome: l'ingegnere si chiama Murreli, non Curreli. Ma egli attende un collega, col quale dividerà la stanza, che si svela essere il vero ingegner Curreli, il quale riconosce Noemi e l'abbraccia. Sul lieto fine, con musica e danze, si chiude la commedia.