Tra romanico e gotico

La civiltà romanica fiorita in Sardegna mostra una profonda sapienza artistica favorita dalla grande diffusione degli insediamenti monastici. Il rapporto continuo con maestranze itineranti metteva la Sardegna in contatto con le innovazioni artistiche nazionali, in particolare lombarde e toscane. Il documentario mostra gli esempi più interessanti di arte romanica in Sardegna, come San Gavino di Porto Torres (SS), eretta su una chiesa paleocristiana preesistente. La chiesa della Santissima Trinità di Saccargia (SS), è un esempio del sincretismo artistico tra scalpellini, muratori ed artigiani itineranti, provenienti in particolare dalla Toscana, e le maestranze locali. San Pietro di Sorres (SS), presenta formati geometrici differenti accostati l'uno dall'altro senza preoccupazioni di simmetria. Santa Maria del Regno ad Ardara (SS), ha una linea semplice e scarna, in basalto. Nell'architettura dell chiesa di Sant'Antioco di Bisarcio a Ozieri (SS) si nota l'influsso delle maestranze lombarde che lavoravano a Santa Giusta, mentre Santa Maria di Castro a Oschiri (SS), in trachite rossa, è anch'essa esempio della prima fase del romanico con influssi lombardi. Dopo San Simplicio ad Olbia (OT) si ammira il grande impatto monumentale di San Nicola di Ottana (NU). San Pietro di Zuri a Ghilarza (OR), è opera di un architetto-scultore proiettato verso le nuove forme del gotico e famosa per la rappresentazione del ballo sardo adoperato suo dei lati esterni della chiesa come motivo decorativo. La chiesa di Santa Giusta (OR), è una mirabile sintesi di tratti artistici di diversa provenienza. Notevoli anche Santa Maria di Bonaccattu (OR), la chiesa del Carmine di Mogoro (OR) e San Gregorio a Sardara (CA). La chiesa di San Pantaleo a Dolianova (CA), si fa notare perché costruita in arenaria, mentre la chiesa di Santa Maria di Sibiola a Serdiana (CA), adopera pietre di diversi colori per creare delle decorazioni.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda