I Parchi di Sardegna

In Europa i primi episodi di tutela pubblica della natura, avvenuti a metà dell'ottocento, nascono con una concezione estetica, anche se già finalizzata alla tutela ambientale. Oggi si attua la conservazione attiva, l'atteggiamento culturale volto alla corretta amministrazione di un bene, la cui utilizzazione deve procedere di pari passo con il rinnovo del bene stesso. Il parco è l'aspetto culminante di questa cultura. Lo speaker illustra le diverse vicissitudini del Parco del Gennargentu, dal 1962 in poi, avversato dalle popolazioni locali, perché la pastorizia, attività preponderante, con difficoltà s'inseriva nell'idea di parco. Negli anni settanta, si formula una nuova tipologia di parco, non più restrittiva, ma aperta alla molteplicità delle esigenze socio-culturali ed economiche delle popolazioni. I tempi non erano ancora maturi, si sviluppa, tuttavia, una nuova coscienza. In Sardegna sono previsti sei parchi regionali, il Limbara, il Margine Goceano, il Monte Arci, il Montiferru Sinis, la Giara di Gesturi, il Gennargentu. Ognuna di queste aree ha le sua particolarità vegetali e animali. Il progetto intende ripristinare la cava di marmo di Silanus, creare itinerari minerari archeologici nel Linas Marganai, realizzare un museo del cavallino nella Giara, valorizzare le attività umane presenti nelle diverse zone. I parchi non saranno più recinti culturali, ma una grande occasione di riscatto dal secolare abbandono. Si renderanno compatibili le attività con la protezione dell'ambiente, creando nuovi posti di lavoro. Il turista, non solo visiterà zone d'interesse naturalistico, ma verrà a contatto con la cultura e la tradizione dell'isola. Le immagini mostrano alcune attività tipiche sarde, una torronaia prepara il torrone cantando in lingua sarda, una tessitrice lavora al telaio verticale, preparazione di dolci tipici, is casketas. Un giovane pastore spiega in lingua sarda, nella variante ogliastrina, la preparazione di una medicina tradizionale per gli animali. Il pastore poeta legge una poesia in lingua logudorese, una pescatrice del Sinis racconta in campidanese la sua vita.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda