Itinerando in Sardegna

Questo documentario si propone di offrire, a chi arriva in Sardegna, un panorama veloce delle bellezze dell'isola, con particolare attenzione per le strutture ricettive, di cui il documentario fornisce, attraverso delle scritte elettroniche, indirizzi e recapiti telefonici. La voce narrante racconta una breve storia dell'isola iniziando il viaggio dalle coste orientali e settentrionali dell'isola, con la spiaggia della Pelosa. L'itinerario attraversa le coste da ovest verso est e le mete predilette delle vacanze dei vip, con le famose località di Porto Cervo e Porto Rotondo. Dopo le tappe a La Maddalena e a Caprera, ultima dimora di Giuseppe Garibaldi, il documentario si sposta a Sassari di cui narra le origini medievali e illustra le bellezze artistiche: la Cattedrale di San Nicola, la Fontana di Rosello, la Chiesa di Santa Maria di Betlem. Ne racconta gli appuntamenti tradizionali più importanti come la Cavalcata Sarda, con la sfilata dei costumi tradizionali di molti centri dell'isola. Il viaggio prosegue nei siti archeologici della provincia, il Monte d'Accoddi, la Necropoli di Anghelu Ruyu, presso Bonorva, la tomba dei giganti di Limuri, il nuraghe Sant'Antine di Torralba, il Nuraghe Palmavera di Alghero, la valle della Luna, ad Aggius. Una sosta anche al museo Sanna di Sassari, in cui sono conservati molti oggetti provenienti dai nuraghi e dalle tombe. Il viaggio si sposta nella provincia di Nuoro, in Barbagia, toccando Gavoi, sul lago di Gusana, e i paesi del Gennargentu in cui si tengono rassegne dedicate alla montagna, come Arzana e Desulo. I centri del Supramonte attraversati sono Oliena, Orgosolo, Dorgali, Baunei, Urzulei e il paese museo di Orgosolo, con dei passaggi presso la sorgente carsica di Su Cologone e il villaggio nuragico di Tiscali. La costa orientale vede i centri più importanti in Orosei, Cala Gonone, Arbatax, Siniscola e San Teodoro, con le spiagge di Cala Fuili, Cala Sisine, Cala Mariolu e la grotta del Bue Marino. Poi altre puntate ad Arzana, Aritzo e Fonni. Il carnevale barbaricino è testimoniato dalle maschere più tradizionali e conosciute: i mamutones di Mamoiada, accompagnati dagli issocadores; i merdules di Ottana e le maschere zoomorfe dei boes. A Silanus si tiene bandelas, sfilata maschere e costumi folkloristici. A Nuoro si svolge la Sagra del Redentore (nelle immagini si ammira il gruppo degli Scalzi di Cabras) e si possono visitare la casa di Grazia Deledda e il museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde. Nell'oristanese le prime immagini mostrano il Tirso e lo stagno di Cabras. L'itinerario attraversa i paesi di Mogoro, San Vero Milis, Oristano e Cabras. Il film penetra nella provincia di Cagliari mostrando le miniere d'Ingurtosu, presso Arbus, le dune di Piscinas, i boschi dell'Iglesiente, con le miniere di Masua e Nebida. Ancora la spiaggia di Chia, con la Chiesetta campestre dello Spirito Santo e a sud est il mare di Castiadas. Le ultime immagini mostrano alcune importanti feste tradizionali come la Sagra di Sant'Efisio, con le tracas, i carri tirati dai buoi ornati per la festa, i costumi e i cavalieri. A Selargius, si rinnova l'antica tradizione del matrimonio selargino. Il film ci saluta con le affascinanti immagini del trenino verde, che percorre le antiche linee ferroviarie da Cagliari sino ad Arbatax.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda