La Valle del Tirso

Dopo l'introduzione di una breve fiction con una giovane donna sarda che lava i panni presso le acque del Tirso, il documentario procede alla descrizione degli ambienti attraversati dal fiume. Il Tirso è il fiume più importante della Sardegna, la cui sorgente nasce nell'altipiano granitico di Buddusò (SS). Di qui si estende il primo tratto del suo corso detto Alto Tirso, scorrendo in uno scenario umido con foreste di sughereti, con la presenza dell'uomo testimoniata dalle cave di granito e dalle domus de janas. Ad Ottana (NU) inizia il medio Tirso che divide in due i terreni demaniali di Sedilo (OR) e dà vita al lago Omodeo. Lungo le sponde occidentali del lago i resti della foresta fossile di Zuri: nei suoi dintorni il Tirso riversa le sue acque. E dopo un salto di 70 metri della diga di Santa Chiara il fiume riprende il suo corso. In questa zona il Tirso è la fonte di una coltivazione e di un pascolo fiorente. Una voce fuori campo descrive i luoghi che il fiume attraversa. Le testimonianze di alcuni intervistati (che parlano in italiano e in sardo), giovani e anziani, raccontano storie legate al fiume, sottolineando lo stretto legame con le comunità che vivevano nelle vicinanze e la sua importanza per la vita quotidiana. L'ultimo tratto del suo corso, il basso Tirso, va da Villanova Truschedu allo stagno di Santa Giusta (OR), in una vasta zona coltivata e bonificata negli ultimi cinquant'anni. La devozione popolare è stottolineata lungo il corso del Tirso da una miriade di luoghi di culto, santuari circondati da muristenes o cumbessias, in cui si intrecciano elementi cristiani, romani e nuragici. Alla fine del filmato viene mostrata un'animazione del cammino del Tirso attraverso le province di Sassari, Nuoro e Oristano.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda