Sardegna nuragica
Dalle origini della civiltà nuragica sino alla sua scomparsa in epoca romana, il documentario si propone di scoprire i sostrati che la generarono e gli sviluppi, nelle diverse epoche, che la videro fiorire. La voce fuori campo e le immagini conducono alla scoperta dei nuraghi più caratteristici della Sardegna -per architettura e conformazione- partendo dall'edificio megalitico della Giara di Gesturi, toccando il nuraghe di Arzachena e arrivando allo spettacolare nuraghe Losa di Abbasanta, simile per estensione e architettura complessa a quello di Torralba. Procedendo all'analisi dettagliata dei tolos, dei corridoi e delle torri dei nuraghi si arriva a scoprire i grandi complessi nuragici -come quello di Barumini, di Villanovaforru e di Orroli- evidenziandone le funzioni di difesa e di controllo del territorio. Percorrendo i luoghi di culto legati alla civiltà nuragica -come quello vicino a Dorgali e il villaggio di Santa Vittoria di Serri- si da particolare risalto al tempio a pozzo, in cui si praticava il culto delle acque e di cui si mostrano gli esempi di Su Tempiesu e il tempio di Santa Cristina a Paulilatino. Dal culto dell'acqua si arriva all'architettura funeraria in cui emergono in modo particolare le tombe dei giganti. L'ultima parte del documentario è dedicata agli usi e ai costumi della civiltà nuragica con grande interesse per la vita agropastorale, agricola e artigianale riscoperta grazie ai numerosi ritrovamenti sparsi in tutta l'isola.