Radici nell'acqua. Proposte di valorizzazione integrata nella laguna di Santa Gilla

Lo stagno di Santa Gilla - da cui nacque e si sviluppò la città di Cagliari - rischia la morte nonostante la natura conservi ancora le sue forme di auto-tutela. La voce narrante e le immagini raccontano il fascino e la vita nel grande stagno cagliaritano evidenziandone qualità, caratteristiche e storia. Le saline di Macchiareddu - che ne fanno parte dal versante di Assemini -, lo stagno di Capoterra e quello appartenente a Cagliari, costituiscono le tre aree del grande stagno, ognuna con caratteristiche diverse. I pescatori della zona con i famosi cius ci conducono alla scoperta dello stagno dalla grande ricchezza faunistica. Il pollo sultano, il gabbiano e il fenicottero rosa, non sono che alcuni esempi delle specie che si raccolgono in questa zona. Oltre 170 specie di uccelli che hanno bisogno di essere salvaguardate. La riscoperta per la raccolta dei frutti di mare, la risoluzione dei problemi di inquinamento a causa degli scarichi delle industrie grazie alla coscienza ambientalista e agli interventi effettuati dalla Regione per la ripresa economica e biologica dello stagno, lo hanno riportato in vita. Il documentario si conclude dando dei consigli mirati nell'individuazione degli interventi da effettuare nella zona per la salvaguardia dello stagno puntando l'attenzione sui reperti archeologici rinvenuti e sulla possibilità di amplificazione dell'eco-museo appena nato.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda