Tharros. La regina del Sinis
Il film è un viaggio nella storia e nell'archeologia di Tharros, città posta nel Sinis, penisola che si estende nel territorio di Cabras, nella costa occidentale della Sardegna. Qui i protosardi costruirono i loro bastioni e i fenici fondarono la città di Tharros, su un villaggio nuragico preesistente. Il nome deriverebbe da Zar, scoglio, roccia. Sul Capo San Marco è presente il nuraghe Bobore Cabitza, dove sono stati rinvenuti manufatti in ceramica e pietra. Sul colle di Murru Mannu, nel 1973, gli archeologi rinvennero un villaggio nuragico, abitato dal XV secolo al XIII secolo a.C.; i fenici lo occuparono per costruirvi sopra il tophet, il luogo di sepoltura dei bambini. I cartaginesi provocarono un subitaneo mutamento degli usi funerari, introducendo la sepoltura a camera ipogeica. Nella necropoli di Capo San Marco troviamo un bell'esempio di questo genere di tombe. L'uso del tophet fu proseguito, ma s'iniziò a porre una stele in prossimità dell'urna cineraria. A Tharros, esempi del periodo punico sono il tempio delle semicolonne doriche, della seconda metà del IV secolo a.C., qui sono venuti alla luce molti gioielli in oro, in pietra e pasta di vetro. In età romana, il tempio fu smontato e i blocchi furono riutilizzati per un nuovo tempio. L'area cultuale a cielo aperto è d'origine semitica, nel pavimento sono presenti motivi decorativi geometrici. La zona delle due colonne è molto complessa e il capitello risale al I secolo a.C. I cartaginesi costruirono delle fortificazioni per il controllo della Sardegna. In epoca romana imperiale, il fossato divenne una necropoli. All'età romana appartengono strade, piazze, case e le terme. Le abitazioni semplici sono costituite da pochi ambienti, con un cortile antistante o centrale. Sono presenti sistemi di approvvigionamento idrico. Le terme non risentono dell'influsso punico, la struttura è tipica dell'età imperiale. Le cause dell'abbandono della città furono molteplici: il declino del commercio, le incursioni piratesche e l'avvicinamento del mare. I suoi abitanti costruirono Oristano, che sarebbe divenuta, in seguito, la capitale del Giudicato D'Arborea.