Nora. La cittą risorta dal mare
Nora nell'antichità fu città ricca e importante. I suoi resti tornarono alla luce dopo una violenta mareggiata che il 21 marzo 1889 si abbattè sulle dune del capo di Pula. Gli scavi per portare alla luce i resti della città sono ancora in corso. Situata sulla penisola del capo di Pula, a 30 km da Caralis (Cagliari), e sul Golfo degli Angeli, Nora rappresentò sempre uno scalo sicuro e idoneo per i commerci. Secondo la leggenda fu fondata da nurace. Alcune rocce basaltiche da costruzioni megalitiche testimonierebbero un preesistente insediamento nuragico. I resti romani risalgono all'epoca repubblicana. La ricchezza della città è rappresentata dalla presenza di quattro terme. Le più importanti e meglio conservate sono quelle "centrali" e quelle "a mare". Entrambe presentavano locali per bagni freddi, "frigidarium", e caldi "calidarium", con uno spogliatioio, "apoditerium". Le terme furono utilizzate anche oltre II secolo d.C. Di grande interesse anche la "casa dell'atrio a Tetrastilo", cosi detta per via delle quattro colonne ancora visibili. Un emblema di figura femminile a cavallo di un animale marino rappresenta un reperto unico. Che la città fosse ricca lo testimoniano anche la presenza di diversi quartieri, vie strette e case probabilmente lussuose, anche se la vita si svolgeva perlopiù nella piazza: il foro romano. Di grande importanza anche il teatro romano, ben conservato, con dieci gradini per la platea, ancora oggi utilizzato, costruito tra il 117 e il 138 d.C. Restano i resti di tre edifici dedicati al culto. Uno per Tanit, in origine un'edicola poi trasformata in tempio dopo il ritrovamento di un betile triangolare, simbolo punico della dea. Il secondo dedicato a Eshmun, il greco Asclepio, a punta Su Coloru, con sculture del sonno rituale dedicato al dio. Un terzo edificio presenta un pavimento mosaicato con grandi quadri bianchi e neri e due soglie in marmo bianco. Una colonna alta è frutto di un restauro approssimativo.