Nora, la pił antica cittą della Sardegna

La musica accompagna immagini delle rovine e del mare, che si soffermano sui particolari: le strade, la torre spagnola, l'anfiteatro. Franco Noè decanta alcuni versi. Nora fu fondata dai fenici provenienti dalla Spagna nell'VIII secolo a.C., e abbandonata nell'VIII d.C. per via dei corsari. Sorta su una pensisola, su un buon sito, la città fu ricchissima. Alle immagini si alternano spezzoni tratti dal film "Cartagine in fiamme" di Carmine Gallone. In un primo inserto divulgativo, il dott. Piero Bartoloni segnala l'apparente assenza di nuraghi nel territorio, anche se probabilmente uno sorgeva dove oggi si trova la torre spagnola. Verso l'interno, restano vestigia della cultura nuragica. I fenici non furono conquistatori cruenti, ma viaggiatori, e la loro egemonia fu di tipo culturale, più che militare. I cartaginesi arrivarono tra il 500 e il 600 a.C. Sconfitte una prima volta le truppe del generale Malco, saranno Asdrubale a Amilcare a vincere e, con l'aiuto di Tharros e Cagliari, a conquistare la zona nel 540 a.C. Una cartina mostra i siti cartaginesi, la voce evidenzia l'interesse dei cartaginesi per la coltura cerealicola più che per la metallurgia. Sulla piazza aveva sede il commercio, fiorente, controllato da vassalli e scribi cartaginesi. Si può datare al XI-VIII secolo un'epigrafe in caratteri fenici in cui compare per la prima volta il nome sard. I romani si imposero nel 238 a.C. e resero la città capoluogo di governatorato, nora diventa Caput Viae, da essa partono le strade per Caralis, Bithia, Chia e la misurazione delle stesse. L'aspetto odierno di Nora è quello dell'età imperiale, III-IV secolo d.C. Sono ancora visibili il teatro e le terme, mentre è sepolto l'anfiteatro per gli intrattenimenti popolari. Restano due edifici di culto importanti: il Tempio del Foro e, sul promontorio, il santuario di Esculapio. Quest'ultimo presenta statue del malato dormiente al quale il sapiente dio suggerisce la cura. Il dott. Carlo Tronchetti, in un secondo inserto divulgativo, parla dell'importanza di Nora. Le case erano piccole, perché servivano a poco, la vita avveniva in piazza. Di grande interesse il Museo Archeologico di Pula, fondato nel 1985, presentato da Piero Bartoloni, nel quale sono conservati alcuni oggetti della vita di tutti i giorni come vasi, e altri reperti. Secoli di splendore e secoli di decadimento hanno accompagnato Nora. Prima i vandali e poi i saraceni hanno costretto gli abitanti ad abbandonare la città. Alla fine del film, Franco Noè compare nuovamente in scena per decantare altri versi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Societą Umanitaria - Cineteca Sarda