Menhir

Gli elementi della natura e il corpo femminile giocano un ruolo fondamentale in questo film sperimentale dai forti richiami simbolici, animato da sequenze ripetute e veloci di flash fotografici che mostrano gli occhi di un gatto nero e di un cane, nodi di una corda e catene, un'ancora e altri dettagli di una barca di legno, particolari di una parete rocciosa, di fiori rossi e gialli. Due performer, una giovane ragazza che indossa da una veste di un intenso colore rosso e un'altra che indossa una veste di un altrettanto intenso colore giallo, muovono lentamente i loro corpi sulla terra nuda. La prima ragazza esplora il proprio corpo con le mani, massaggiandosi ripetutamente il ventre e assapora del miele immergendo il dito in una ciotola di vetro. L'altra giovane donna, vicino a un covone di fieno, si bagna il corpo con l'acqua e immerge i piedi in una bacinella metallica, muovendosi con grazia sensuale. Il film non è parlato e molto importante risulta, dal punto di vista espressivo, il ruolo affidato al commento musicale che accompagna le immagini e la recitazione gestuale delle due performers.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda