L'Echinococco

Spesso, in paesi poveri come la Sardegna, la pastorizia costituisce l'unica fonte di sostentamento. Con le greggi di pecore vivono il pastore e il servo-pastore. In Sardegna si contano due milioni e mezzo di pecore, mentre sono circa cinquemila i pastori e i servo-pastori. Il pastore vive col suo gregge, lo protegge, si occupa, come mostrano le immagini, della mungitura, infine dal latte prepara il formaggio. I cani aiutano i pastori a custodire le greggi. Le pecore però, possono essere colpite da una grave malattia denominata echinococcosi. Ad essa, trasmessa dal cane, è soggetto anche l'uomo. La malattia è provocata da un piccolo verme biancastro, molliccio, dotato di una testa e chiamato echinococco. Questo vive nell'intestino del cane. Come mostra il disegno oggetto delle inquadrature, la testa dell'echinococco è provvista di una serie di uncini formanti una sorta di corona e di quattro ventose, due per lato. Il verme, lungo meno di un cm e grande quanto mezzo cerino, si attacca alle pareti intestinali del cane attraverso gli uncini e le ventose. Il suo corpo è diviso in tre segmenti. All'interno di quello centrale si sviluppano le uova, mentre il segmento più lontano dalla testa è pieno di uova già mature. Di queste, invisibili ad occhio nudo, viene proposto un disegno. Quando le uova sono tutte mature il segmento che le contiene si stacca dal corpo del verme. Ricomincia così la sua crescita, mentre il cane elimina il segmento attraverso la defecazione. L'animale espelle migliaia di uova ogni giorno. Esse, disperse nell'ambiente esterno, possono essere ingerite dalle pecore. All'interno del loro intestino il guscio dell'uovo si apre, facendo uscire, come mostrano le sequenze animate, un piccolo embrione dotato di sei uncini. Libero nell'intestino dell'ovino, l'embrione lo perfora per poi essere trascinato dal sangue nel fegato o nel polmone, dove cresce giorno dopo giorno. Esso si trasforma in una cisti biancastra piena di liquido limpido come l'acqua. Al suo interno si trovano centinaia di migliaia di larve. Ciascuna di esse è simile alla testa del verme che vive nell'intestino del cane. Così, quando una pecora ammalata di echinococcosi viene uccisa, nel suo fegato o nel suo polmone si trovano cisti di diversa grandezza. Chi uccide l'animale, constatato che fegato e polmone non possono essere mangiati dall'uomo, li dà in pasto ai cani. Nel loro intestino la larva si apre e cresce formando un nuovo verme. Il processo viene documentato da disegni animati. Il ciclo iniziale, dunque, si rinnova. In Sardegna, afferma la voce fuori campo, molte greggi sono affette da echinococcosi. Anche l'uomo può contrarla stando a contatto con i cani ammalati. Tuttavia, non è difficile combattere questo male. È infatti sufficiente impedire ai cani di mangiare il fegato o il polmone delle pecore ammalate. Questi devono essere invece opportunamente distrutti o seppelliti in buche profonde, in cui i cani randagi non riescano a scovarli. Come nella pecora, anche nell'uomo le cisti si sviluppano nei polmoni o nel fegato. Per eliminare la malattia vi è solo un metodo: l'intervento chirurgico.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda