Caprera e le sue stagioni

Filo conduttore del documentario è la vita della fauna e della flora nell'isola di Caprera. La descrizione segue l'alternarsi delle stagioni. In autunno, l'isola è dominata dai grigi, gli argenti e i verdi smorzati: stagione delle piogge, essa è caratterizzata dall'umidità, ambiente ideale per la crescita di funghi d'ogni specie. È la voce fuori campo a precisare che l'inverno viene annunciato dal maestrale e dalla tramontana, che gonfiano la risacca portando le mareggiate. A stagione inoltrata, a Caprera nidifica il marangone dal ciuffo, specie differenziata del più comune cormorano. A due mesi d'età i giovani marangoni incontrano il mare e danno vita a una sorta di raduno sociale. Nell'isola ‘il rituale' annuncia la fine dell'inverno. La primavera ha il suo inizio con la nidificazione dei gabbiani. Durante questa stagione i graniti di Caprera sono abitati dal corvo imperiale, così come dal molosso di Cestoni e da diverse specie di rettili, di cui la preistorica lucertola di Bedriaga ne è un esempio. Come nel resto della Sardegna, l'asfodelo domina la flora primaverile dell'isola. Se i fiori colorano la primavera di Caprera, l'estate ha il suo inizio con la crescita dei frutti, mentre nelle scogliere dominano i candelabri dei fiori dell'agave. La macchia del mirto bianco fiorisce sui declivi, i bordi dei sentieri e le dorsali granitiche. Le ultime immagini mostrano il mare, protagonista incondizionato dell'estate di Caprera. Il documentario si conclude con la voce fuori campo che recita una poesia dedicata all'isola da Giuseppe Garibaldi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda