Un'Altra Sardegna
insLa Sardegna presentata dal film è diversa dalle cartoline promozionali e dalle località turistiche, più autentica e sconosciuta anche a molti sardi. Una copertina mostra, con l'ausilio di una cartina e di alcune immagini, l'itinerario del viaggio di Carla e Gabriele, due turisti di Milano e Torino, che decidono di visitare la Sardegna in una settimana di febbraio. Servendosi di valide guide, partono alla scoperta di un'altra Sardegna. Si parte da Santa Margherita di Pula, per vivere una giornata a cavallo nelle coste di Chia, nella Sardegna meridionale, per poi trasferirsi nella Penisola del Sinis, nella costa occidentale, alla scoperta di testimonianze archeologiche e di meraviglie naturali. Il secondo giorno prevede la visita al Supramonte di Orgosolo, per giungere sino alla costa orientale, nelle cale del Golfo di Orosei. I due turisti, che parlano attraverso una voce fuori campo, ci raccontano l'esperienza e le emozioni di questo viaggio. Nelle bianchissime dune di Chia i due turisti imparano ad andare a cavallo, grazie all'aiuto di esperti istruttori di un maneggio del luogo. Grazie all'organizzazione "Sardegna da scoprire", visitano i luoghi più caratteristici della Penisola del Sinis: S'Archittu e la costa, Putzu Idu e il suo stagno con intorno le capanne dei pescatori, costruite con erbe palustri, oggi affittate ai turisti come residenza estiva. Lo stesso genere di capanne si trova anche a San Giovanni di Sinis, il villaggio che si incontra lungo il tragitto verso le rovine di Tharros. L'antica città, che fu fondata dai fenici e in seguito conquistata dai romani, nel 1070 fu definitivamente abbandonata. Tra le rovine si possono ammirare le terme, gli acquedotti e i canali dell'impianto fognario. La giornata nell'oristanese si chiude con le immagini della necropoli di Cornus. Altre guide conducono i due turisti alla sorgente carsica di su Gologone, nel Supramonte. Visiteranno il monte Tiscali, sede dell'omonimo villaggio nuragico del XVIII secolo, la grotta di Sa Oghe, guidati da Vincenzo Tuoni, detto Murena, che vive in questi luoghi. La visita al Supramonte prevede la tappa all'ovile dei fratelli Sio, dove i due turisti gustano gli arrosti serviti nei caratteristici vassoi di sughero. Il nuraghe Mereu spicca tra i lecci e dalla sua sommità si può ammirare la gola di Su Gorropu e l'omonimo nuraghe che si trova nelle vicinanze. Dalla cima Monte Novo San Giovanni, ancora oggi oggetto di studio da parte degli archeologi, si domina l'intero Supramonte. Il viaggio si conclude nella costa orientale, con il tramonto che si specchia nel mare di Cala Fuili.