Un mondo tra terra e acqua. L'ambiente naturale del Golfo di Oristano e della Penisola del Sinis (2ª parte)

Il filmato inizia con le riprese subacque del mare cristallino di Mal di Ventre, ove la luce solare filtra con facilità, colorando alghe, piante e animali colonizzatori delle rocce. Qui, afferma la voce fuori campo, ritroviamo il bentos, complesso d'organismi vegetali e animali che vivono in prossimità dei fondali. Il fitobentos è la frazione vegetale comprendente organismi unicellulari e pluricellulari. Lo zoobentos è l'insieme di specie faunistiche (fauna sessile e vagile). L'Isola di Mal di Ventre, che ha un'estensione di circa ottanta ettari, ospita tre specie d'uccelli: il gabbiano reale, il gabbiano corso, il marangone dal ciuffo. I gabbiani reali hanno un ciclo di nidificazione che anticipa di un mese quello dei gabbiani corsi. Oltre che per i volatili, il mare è fonte di nutrimento anche per l'uomo. Il Golfo di Oristano e le coste del Sinis, caratterizzate da un gran numero di zone umide retrostanti, rappresentano, infatti, uno dei più importanti compendi idrici della Sardegna. Il documentario si serve dei disegni per l'illustrazione del processo di formazione delle acque salmastre, ricche di sali minerali disciolti, i quali, unitamente all'anidride carbonica e all'energia solare, permettono lo sviluppo di numerose piante (autotrofi). Oltre che dal punto di vista botanico, gli ambienti umidi del Sinis rivestono notevole importanza anche da un punto di vista faunistico. I fenicotteri rosa sono tra le attrazioni più affascinanti della zona. La specie è prevalentemente legata agli ambienti umidi salmastri, così che il volatile può nutrirsi d'artemia salina, cibo che conferisce lui il caratteristico colore rosa. Gli stagni dell'oristanese sono molto importanti anche da un punto di vista economico e socio-culturale, poiché hanno sempre garantito abbondanza di pesce. Oggi essi appartengono al patrimonio della Regione Autonoma della Sardegna, che in collaborazione con le cooperative dei pescatori, ha avviato un processo di modernizzazione e razionalizzazione della pesca. L'imbarcazione tradizionale degli stagni della zona è su fassoni. Costruito con fasci d'erbe palustri, esso è simile alle barche degli incas e degli egiziani. In queste coste il legame del pescatore con il mare è meno forte che con lo stagno. Il primo non è infatti pescoso come un tempo. Diversi i fattori d'inquinamento che vi hanno contribuito: l'industria turistica, l'agricoltura, gli insediamenti urbani.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda