Fame di pietre

Delle donne, inquadrate in campo lungo e campo medio, mietono il grano manualmente. La voce over informa che siamo nel Campidano, una pianura fertile ma povera di strade e chiusa in un isolamento economico. L'inquadratua di grandi trattori e ruspe introduce l'azione nuova per migliorare il territorio: le macchine, capaci di costruire un chilometro di strada in pochi giorni, operano per far recuperare alla Sardegna il tempo perduto. Il commento sonoro all'unisono con le immagini descrive con precisione le operazioni di recupero di ghiaia, argilla e sabbia che miscelate opportunamente serviranno a creare una sorta di calcestruzzo che sostituirà la massicciata di pietre. Ma la ghiaia serve anche per stabilizzare i terreni argillosi delle vicine rive del Tirso. La macchina da presa osserva con occhio attento i movimenti dei grandi mezzi meccanici evidentemente suggestionata dalla loro azione e dal dinamismo degli ingranaggi. In una sequenza dal ritmo serrato e con un commento parlato ridottissimo, viene presentata l'azione dell'ETFAS (Ente di Trasformazione Fondiaria e Agraria della Sardegna) che bonifica i terreni e costruisce strade e borgate per porre fine a "secolari solitudini". Le pietre, che da sempre hanno reso desolate queste terre, grazie all'ausilio dei potenti mezzi meccanici, vengono condotte al frantoio che le "mastica" e le "frantuma", quindi attraverso i nastri trasportatori il "fiume di pietre sempre più piccole" viene condotto nel piazzale dove precipita "in una fragorosa cascata". Allo stesso modo potenti mezzi anfibio, che da soli fanno il lavoro di cento renaioli di un tempo, raccolgono la sabbia. «Così viene saziata la fame di questi cantieri stradali. Essi sono di gusti facili e modesti: materiali che la vecchia tecnica scordava» daranno una superficie stradale economica e durevole.

Documentario realizzato per conto dell'ETFAS il film combina musica e commento enfatici e retorici a uno stile razionalista. Il lavoro, come gli altri sei filmati realizzati dall'autore per l'ETFAS, subisce l'influenza del documentarismo del periodo fascista e della scuola sovietica in particolare de La linea generale di Ejzenstejn. I sette documentari realizzati per l'ente di trasformazione agraria, che compongono una serie omogenea, sono: Alba sulla Nurra, Attorno alla città morta, Cingoli sulla terra, Assalto alla boscaglia, Fame di pietre, Strade nuove, Sardegna nuova.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda