Is Launeddas. La musica dei sardi

Il documentario è stato girato utilizzando materiali cinematografici, musicali e fotografici raccolti dall'etnomusicologo Andreas Fridolin Weis Bentzon durante le campagne di ricerca effettuate negli anni 1957-58 e 1962 in Sardegna sulle tecniche costruttive, i repertori musicali e le funzioni sociali delle launeddas. I materiali cinematografici, girati con una cinepresa a 16 mm., sono stati rinvenuti nel 1981 da Dante Olianas presso gli Archivi Danesi del Folklore di Copenaghen. Dopo una parte introduttiva sulle ricerche di Bentzon in Sardegna il filmato si articola in tre parti: la musica e il canto popolare; la costruzione delle launeddas; le launeddas nel loro uso. La prima parte, girata nell'Oristanese e in particolare nella penisola del Sinis, mostra i lavori quotidiani connessi alla campagna, dalla mungitura delle pecore ai lavori domestici all'interno della casa campidanese: in particolare, la cottura del pane nel tipico forno a cupola e la separazione del grano dalla pula da parte di un'anziana sono accompagnati dal canto in dialetto campidanese. La seconda parte è incentrata sulla costruzione delle launeddas, per le quali occorre una particolare varietà di canna che deve essere tagliata tra dicembre e marzo, preferibilmente durante la luna piena. Sono gli stessi suonatori a costruire lo strumento, da autodidatti: scelgono e raccolgono le canne, le asciugano sul fuoco e le ripuliscono all'esterno e all'interno. Anche i fori sulla canna vengono praticati affiancando al nuovo strumento uno già collaudato, che funge da modello. La terza parte del documentario, intitolata "le launeddas nel loro uso", mostra l'utilizzo dello strumento nella vita sociale. A Villaputzu si canta sa cantzon'a curba: la sera, soprattutto il sabato e la domenica, gli uomini si riuniscono nelle bettole e, davanti ad un bicchiere di vino sfuso, cantano in dialetto accompagnandosi con le launeddas. Lo strumento accompagna anche i riti religiosi: a Cabras, durante la questua per la festa di Sant'Antonio, i suonatori di launeddas accompagnano il carro del comitato organizzatore della festa insieme a coloro che portano il vessillo del santo e raccolgono fondi passando di casa in casa con i fiori benedetti. Anche a Jerzu, durante la processione per la festa di San Giacomo, «durante le processioni è ancora consentito che un suonatore di launeddas cammini davanti all'immagine del Santo suonando una "pastorella" o altro pezzo simile». Sfilano in processione due ali di donne, i chierichetti e la statua del santo portata a spalla da quattro uomini. Alla festa di "Santa Maria de mes'e austu", a Villaputzu, i suonatori suonano durante la processione precedendo immediatamente la statua della Madonna, e accompagnano la liturgia anche dentro la chiesa. Alla funzione religiosa segue la festa, durante la quale i ragazzini si affollano intorno ai giochi e si compra il torrone, mentre uomini e donne ballano su ballu tundu al suono delle launeddas.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda