Fuoco di Sardegna

Un forno sardo, una donna che sistema la brace per preparare su pane carasau: "Il fuoco -dice la voce narrante- trasforma la materia e la cucina, è l'arte della trasformazione per eccellenza". Mentre scorrono immagini di donne che lavorano energicamente la pasta emergono -attraverso la voce fuori campo- le caratteristiche fisiche e di preparazione del pane carasau, gli utilizzi in cucina, l'origine pastorale e le odierne possibilità di commercializzazione ed esportazione. Ma il fuoco è legato anche ai riti magici. Si racconta che le anime in pena, che si aggirano fra i vivi, vengano esorcizzate dal fuoco il quale ha il potere di allontanarle. Le immagini di feste paesane e dei falò di Sant'Antonio e San Giovanni si giustappongono a quelle degli incendi, legati inizialmente alla cultura pastorale della rigenerazione del fuoco utilizzata per rendere più fertile il terreno. Panoramiche di paesaggi selvatici e verde incontaminato conducono al piccolo villaggio di Tiscali che, più di ogni altro luogo, ricorda come il fuoco della guerra e dei conflitti possano diventare talmente pericolosi da provocare dei veri e proprio "esodi". Ma il fuoco è anche arte quando si unisce alla lavorazione dell'oro. Il fuoco e l'oro, due elementi diabolici che vengono spesso associati per la loro bellezza e che soprattutto in Sardegna trovano massima espressione nelle caratteristiche lavorazioni della filigrana -di origine araba- e nei gioielli delle tradizionali spose sarde. Abili donne che soprattutto in cucina dimostrano abilità e arte. La pasta fresca e i malloreddus, i maccarrones, su filundeu, su pani frattau, le seadas non sono che pochi esempi dell'abilità e della tradizione culinaria delle donne sarde che con creatività riescono a creare dei pani speciali e decorati rendendo ogni festa davvero speciale. Ma parlando di donne sarde non si può dimenticare Grazia Deledda, che con la sua tenacia e la sua arte è riuscita ad ottenere grandissimi risultati. Artigianato significa anche lavorazione dei coltelli che in Sardegna hanno origine a Pattada dove nacquero proprio le prime corporazioni di fabbri che tramandarono di generazione in generazione l'arte della lavorazione dell'acciaio. E anche Orgosolo ha utilizzato per molte generazioni la lingua del coltello che è stata però sostituita da altre forme espressive come l'arte di dipingere i murales come espressione dell'insofferenza al potere dominante e simbolo di libertà e protesta. Ma l'allegra festa del fuoco si esprime soprattutto nel percorso che il trenino verde compie attraverso l'Ogliastra e la Barbagia mostrando paesaggi incantevoli e verdeggianti sempre diversi.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda