La festa perduta

Fiction sui primi focolai di contestazione che avrebbero portato al movimento del '68, ruota attorno alle speranze ed ai sentimenti di un gruppo di giovani militanti che lottano per l'affermazione dei loro ideali; ideali spontanei e convinti, che tuttavia si scontrano tragicamente con la realtà. Il protagonista, Luca, ricorda a distanza di tempo episodi e situazioni, l'evoluzione di una lotta che ha portato, man mano che si faceva cruenta, ad abbandoni, a ripensamenti, alla rassegnazione. Le storie dei personaggi principali possiedono una loro vita propria, ma si legano e spesso si fondono all'interno del collettivo di protesta: Luca è di origine alto borghese, figlio di un generale, ma è il più intransigente; altri sono studenti; un ragazzo di origine sarda, Giovanni, si trova a Roma (dove è ambientato il film) per frequentare l'università e lavorare. La protesta si radicalizza sempre più, fino ad episodi di sangue che sconvolgono l'unità del movimento romano. Da contraltare all'entusiasmo dei giovani compaiono spesso anziani e lavoratori che rimangono indifferenti, o semplicemente, amaramente disillusi. Emblematica è l'atteggiamento della classe operaia di Roma, avulsa dalla lotta, non adeguatamente sviluppata per accogliere la Rivoluzione alla quale i giovani inneggiano. Il gruppo ristretto dei protagonisti parte allora a nord, per congiungersi ad altre organizzazioni ed agire in condizioni più favorevoli; non senza lasciare una striscia di sangue che li trasforma in criminali ricercati. Ma nel nord trovano l'estremo inganno: incastrati da falsi alleati, vengono uccisi in un agguato. I ricordi di Luca, unico sopravvissuto, qui si interrompono, il presente torna ad essere la camera dove si trova a ricordare ed a combattere con un passato che lo attanaglia, e dal quale, ora, si rende conto di non poter fuggire.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda