Dei e soldati. I misteri del nuraghe Losa e del villaggio di S. Cristina

Attraverso le immagini dei resti della civiltà nuragica si ripercorre la sua storia. Ci sono rimasti ben 7.000 nuraghi e numerosi misteri che avvolgono la cultura e le tradizioni del popolo più antico delal Sardegna. Dei Sardi Pelliti non conosciamo la lingua, perciò è solo attraverso i manufatti (Museo Archeologico di Cagliari) e le costruzioni che possiamo ricostruire la storia di questa civiltà. La voce fuori campo descrive due esempi dell'architettura nuragica: il Nuraghe Losa vicino ad Abbasanta e il Pozzo di Santa Cristina nel comune di Paulilatino. Sono descritte le tecniche e la storia della costruzione del nuraghe attraverso disegni e immagini. L'architettura del nuraghe viene approfonditamente sviscerata fino ad arrivare alla tholos centrale, il più grande finora trovato in Sardegna. Dall'alto della tholos del piano superiore si vede tutto il villaggio nella sua maestosità. Sono state ritrovate numerose armi in bronzo e statuette votive che hanno permesso agli archeologi di ricostruire le tecniche di guerra della civiltà nuragica, comunque troppo antiquate in confronto a quelle dei Cartaginesi che poco a poco distrussero il popolo dei nuraghi. La scoperta di navicelle in bronzo ci fa scoprire che non si trattava solamente di un popolo di pastori ma anche di navigatori e di commercianti. Il villaggio di Santa Cristina testimonia la pratica religiosa dei protosardi nel culto dell'acqua. Il fulcro del culto era il pozzo squadrato all'interno del qual avveniva il contatto tra l'uomo e la divinità dell'acqua. Intorno si estende il villaggio religioso, dove venivano accolti anche i pellegrini. Esiste un dubbio su alcune costruzioni che potrebbero risalire al tempo dei romani.Il ricordo dei protosardi si conserva anche in alcune feste paesane, tra cui l'Ardia di Sedilo durante la festa di Santu Antine, dove il culto della religione prevalente si mescola a riti pagani.

Iniziativa a cura del Centro di Servizi Culturali Società Umanitaria - Cineteca Sarda